Anev lancia l'allarme sullo stato della rete. Ma pochi mesi fa affermava l'esatto contrario. Come sta messo l'eolico?
Qualche mese fa intervistai Simone Togni, segretario nazionale dell'Associazione nazionale energia dal vento (Anev). Gli chiesi se era vero che in Italia, e in Sicilia in particolare, la rete elettrica a media e alta tensione potesse creare problemi all'immissione dell'energia prodotta dalle fonti rinnovabili e, quindi, anche dalle torri eoliche. La risposta fu negativa e categorica, anche se talmente complicata che fui costretto a togliere l'argomento dal montaggio finale perchè nessuno ci avrebbe capito niente...
Lo stesso identico concetto era stato espresso anche in un comunicato stampa congiunto Terna-Anev che, in soldoni, negava qualunque limite tecnico alle rinnovabili.
Oggi. però, leggo su Quotidiano Energia che proprio l'Anev starebbe per inviare una lettera di appello-protesta al Ministero per Sviluppo economico e all'Autorità per l'energia elettrica e il gas. Tema della lettera: se non si aggiornano le reti sono a rischio 1.300 Mw di eolico.
Già oggi ci sono forti restrizioni all'immissione dell'energia prodotta lungo la dorsale appenninica, con picchi di sforamento della capacità tra il 30 e il 100%. In pratica una catastrofe.
Ora mi chiedo, e vorrei una risposta (e per questo invio il link di questo post all'Anev), come stanno messe realmente le cose? Questi famigerati limiti ci sono oppure no?
Ovviamente, a questo punto, si accettano solo risposte monosillabiche.
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