Stefania Prestigiacomo, in preda ad un attacco di Via compulsiva, ha firmato le autorizzazioni per costruire quattro nuove centrali termoelettriche. Produrranno 2.000 Mw.
Stefania Prestigiacomo è strana.
Perchè è Ministro(a?) dell'Ambiente, provenendo da una fabbrica di palstica fallita e plurinquisita.
Perchè è alta, bellissima e bionda, provenendo da Siracusa.
Ma, forse, il fatto che sia alta bellissima e bionda, non potendo derivare da fattori genetici (notoriamente, tutti i siciliani siamo bassi, brutti e scuri, tranne quelli che fanno le pubblicità di Dolce&Gabbana), deririva da fattori ambientali, essendo lei cresciuta nell'azienda di famiglia.
Perchè, infine, poche settimane fa, al g8 proprio a Siracusa, invitava i grandi del mondo ad adottare le migliori tecnologie disponibili in fatto di tutela ambientale e risparmio energetico, mentre oggi (forse sempre per fattori ambientali...) firma a raffica autorizzazioni per la costruzione di nuove centrali elettriche.
Si dirà: ma saranno centrali pulite!
Si risponde: in parte, e comunque non è questo il problema, ma ci arriviamo con calma...
Iniziamo dalle nuove centrali.
La Prestigiacomo ha dato l'ok per la centrale a ciclo combinato turbogas di Loreo (by West Energy), vicino Rovigo, a due passi dal terminale Gnl offshore. L'intento è chiarissimo: prendere il gas che arriva via mare, bruciarlo e farci energia elettrica. Niente di strano: nasce la “filiera dell'energia”.
Il problema, semmai, è che in zona c'è già la centrale termoelettrica di Porto Tolle: un gigante da 2650 Mw di potenza ad olio combustibile che, se non ci saranno altri intoppi, sarà convertita a carbone.
Il fatto che ci sia un robusto comitato del no alla nuova centrale di Loreo non mi stupisce più di tanto: considerato che un terminale Gnl in mezzo al mare non può servire per creare un polo del freddo, considerato che la centrale è nuova e non sostitutiva del gigante di Porto Tolle, è chiaro che, a parte gli sconti sulle accise, i Veneti non ci guadagnano molto...
Altra zona altra centrale: Basilicata, qui le centrali in costruzione saranno ben due. Una a Pisticci (750-800 Mw, la fa Sorgenia) e una a Salandra (400 Mw, Egl). Entrambe i comuni ricadono in provincia di Matera.
A parte il fatto che la Lucania andrebbe messa in una palla di vetro e ammirata in inverno (ha un indubbio vantaggio comparato: è piena di neve), bisogna vedere come si comporterà ora la Regione che, da una parte, si gode le royalties dell'estrazione del gas e del petrolio mentre, dall'altra, ha approvato un piano energetico (quanto meno ottimistico) che prevede una spinta massiccia delle rinnovabili.
È anche vero, però, che la Basilicata ha un deficit energetico pari a quasi la metà dell'energia che consuma...
L'ultima centrale, infine, è in realtà un revamping, cioè un potenziamento (in questo caso di 30 Mw) della centrale a ciclo combinato turbogas di Taverola (Caserta, attualmente produce 140 Mw e per oltre metà è di proprietà di E.ON).
Bene, questa la sintesi (ma neanche tanto) delle nuove Via approvate dalla Prestigiacomo. Tanta potenza in più, da nord a sud, per l'italia affamata di energia che ne importa troppa dall'estero.
Ci farà risparmiare sulla bolletta? Speriamo.
Nel frattempo, però, non ci vengano a raccontare di riduzione dei consumi, aumento dell'efficienza e, soprattutto, di “produzione decentrata”.
Quasi 2000 Mw in un pugno di impianti. Vi pare produzione decentrata?
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