Agricoltura biologica confezionata: +11.6% nel 2010

Agricoltura biologica confezionata: +11.6% nel 2010


L'agricoltura biologica continua a vendere bene sul mercato. Lo dimostrano i dati diffusi dall'Ismea, l'Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, relativi al 2010. I dati Ismea si riferiscono alla vendita di prodotti agricoli biologici confezionati. Gli incrementi maggiori sono nel settore lattiero caseario ( 13,2%), biscotti e snack ( 13,5%), ( 10,2%), pane e prodotti sostitutivi ( 12,3%) e miele ( 8%).

Crescono, ma meno, anche frutta e ortaggi (+4,2%) e le uova biologiche che crescono del 7,4%. Quest'ultime, tra l'altro, rientrano nella graduatoria dei cinque prodotti biologici più venduti. Impressionante la crescita di pasta e riso (+22,3%) e salumi ( 56,4%). Per quanto riguarda i compratori, invece, il nord Italia si conferma il mercato migliore per gli alimenti biologici:

Nord-Est e Mezzogiorno sono le macroripartizioni geografiche in cui emergono i maggiori incrementi nel 2010, anche se il Nord-Ovest è l'area con la più alta incidenza sulla spesa nazionale. Il consumo di prodotti bio si conferma, comunque, un fenomeno localizzato prevalentemente nel Settentrione d'Italia, che concentra da solo oltre il 70% degli acquisti

Via | Ismea
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Sciopero a Fiumesanto per le perdite di petrolio dalla centrale E.ON



Sono in sciopero da tre giorni gli operai della centrale termoelettrica E.ON di Fiumesanto, in provincia di Sassari. Chiedono all'azienda di chiudere per sempre i due gruppi a olio combustibile della centrale e di convertirli a carbone. Dicono, ovviamente, "carbone pulito". Con gli operai ci sono tutti i sindacati maggiori: Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uilcem-Uil.

La richiesta di riconversione della centrale non è di questi giorni, ma si è fatta molto più pressante dopo il disastro ambientale causato dallo sversamento in mare di una gran quantità di combustibile destinato alla centrale, che ha causato una piccola marea nera con ripercussioni molto serie anche sull'economia locale, la pesca e (tra qualche mese) il turismo.

Buona parte della politica locale è concorde con l'ipotesi di riconversione: la presidente della Provincia Alessandra Giudici e i sindaci di Sassari e Porto Torres, Gianfranco Ganau e Beniamino Scarpa, hanno inviato una lettera al ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani per chiedere l'immediato avvio della realizzazione dei gruppi a carbone da parte della multinazionale tedesca E.On.

Dalla loro parte, però, politici operai e sindacalisti non avranno certamente gli ambientalisti: l'opzione del carbone non è percorribile sia per via del pulviscolo che per l'impatto sul clima di questo combustibile fossile. La centrale di Fiumesanto, infatti, è stata già oggetto di un blitz di Greenpeace nel 2008.

Via | Ventirighe
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Rigassificatore di Livorno, per Greenpeace è un "complotto in alto mare". Il dossier

Rigassificatore di Livorno, per Greenpeace è un "complotto in alto mare". Il dossier"Complotto in alto mare", senza dubbio un nome che fa colpo per l'ultimo dossier di Greenpeace, dedicato alla procedura autorizzativa del rigassificatore off shore di Olt (Iren e E.ON) di fronte le coste di Livorno e Pisa, in pieno santuario dei cetacei. Non si tratta più delle lamentele dei residenti, che rischiano di veder scappare i turisti, sono cose più gravi quelle denunciate dall'associazione ambientalista.

Il "Decreto Milleproroghe" salva le case abusive della Campania. E le quote latte...

Il \"Decreto Milleproroghe\" salva le case abusive della Campania. E le quote latte


Per una volta gli allevatori del nord vanno a braccetto con i costruttori abusivi del sud. Cosa ci fanno insieme queste due categorie? Semplice, il "Milleproroghe"! Cioè il decretone approvato ieri dal Senato per sanare, come avviene ormai ogni anno, piccole e grandi questioni della politica italiana rimaste in sospeso.

Accanto a misure giuste e sacrosante, come la conferma del congelamento dei tributi per le popolazioni terremotate d'Abruzzo e alluvionate del Veneto, ci sono alcune furbate diciamo così "classiche". La prima è il rinvio dell'abbattimento delle prime case abusive in Campania. Ruspe ferme fino a nuovo ordine, in teoria fra un anno ma solo in teoria. Perché c'è un Milleproroghe all'anno, quindi...

Miti e leggende sul grande eolico

Miti e leggende sul grande eolicoAper Grandeolico, associazione che riunisce i gestori di molti dei grandi parchi eolici in Italia, non ci sta a veder massacrati i mulini a vento e ribatte, colpo su colpo, alle tante critiche che questi impianti ricevono da qualche tempo a questa parte. Incentivi, mafia, inutilità, sono solo alcuni dei "falsi miti" che Aper vuole sfatare anche grazie alla sua ultima pubblicazione: il Windbook. Forse la parte più interessante è quella che tratta degli incentivi statali:

I consumatori domestici italiani possono osservare la tariffa destinata alle fonti assimilate (inceneritori, cogenerazione attraverso carbone, scarti di raffineria e industriali) e rinnovabili nella componente A3 della propria bolletta dell'energia elettrica. In base ai dati per il 2009 dell'Autorità per l'Energia elettrica ed il gas e del Gestore dei Servizi Energetici, la parte dei certificati verdi per l'energia eolica rappresenta meno del 9% della componente A3 e lo 0,5% dell'intera bolletta. Ciò significa che, a livello tariffario, una famiglia italiana spende mediamente per l'energia eolica il costo di due caffè all'anno

Caffè a parte, un altro mito sfatato è quello del vento che mancherebbe in Italia:

La producibilità media del parco eolico installato riferita all'anno 2009 in Italia è stata di 1.580 ore equivalenti di produzione a massima potenza, poco inferiore a quella tedesca (1.700 ore)

Da notare il termine "producibilità" e non "produzione" perché, effettivamente, 1.580 ore di produzione l'eolico italiano non le fa: a causa della scarsissima qualità della rete elettrica italiana spesso e volentieri le pale vengono fermate per evitare sovraccarichi. Verrebbe da chiedersi se questo è colpa del vento, degli incentivi o della mafia...

Via | Aper Grandeolico
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In Inghilterra l'eolico costa troppo?

In Inghilterra l'eolico costa troppo?


Anche in Inghilterra polemiche sull'energia eolica e sugli incentivi statali che la sostengono: il ministro per l'Energia inglese Charles Hendry, rispondendo ad una interrogazione parlamentare, ha affermato che l'eolico è costato circa 2.2 miliardi di sterline dall'aprile 2002 al marzo 2010.

Alla domanda sul quando l'eolico potrà reggersi sulle sue gambe, quindi senza incentivi, Hendry ha risposto che non si può fare alcuna stima. Quindi non lo sa. Ma la cosa che più spaventa i sudditi della Corona è il modo in cui verranno pagati gli incentivi all'energia eolica: più tasse e accise sui carburanti.

Tutto questo in un paese che ha grandi progetti di sviluppo nel settore dell'eolico off shore, come la rete del Mar del Nord, e che già ospita la più grande centrale eolica off shore del mondo, quella del Kent. Nessuno, a quanto risulta, ha ancora chiesto al ministro della Salute inglese quanto risparmierà il paese in assistenza sanitaria grazie alla produzione di energia pulita.

Via | Daily Mail
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Obama rinuncia alla legge contro le emissioni di CO2

Obama rinuncia alla legge contro le emissioni di CO2Bye bye Cap and Trade: nella legge finanziaria appena presentata da Barack Obama alla Camera dei Deputati statunitense la proposta di istituire il mercato delle emissioni di CO2 non c'è. Il presidente americano ha dovuto mestamente rinunciarvi, viste le mutate condizioni politiche in parlamento.

La legge che prevedeva di far pagare alle aziende americane che emettevano troppa CO2 faceva parte del programma presentato agli elettori americani ed era stata già presentata alla Camera, con esito positivo. L'opposizione repubblicana in Senato, però, l'aveva fatta bocciare.

Adesso, dopo il recente capovolgimento politico delle ultime elezioni che hanno visto trionfare i repubblicani, Obama ha preferito non inserire nemmeno la proposta del Cap and Trade nella finanziaria: il rischio di vedersi bocciare tutto il piano economico per garantire il vecchio diritto delle aziende americane a far ciò che vogliono ha suggerito al presidente americano di abbandonare i suoi propositi ambientalisti. Resta in vigore, però, il mercato delle emissioni voluto da Schwarzenegger in California.

Via | M&C
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Referendum acqua, nucleare ed elezioni nella stessa data?

Referendum acqua, nucleare ed elezioni nella stessa dataMentre si riscalda la macchina referendaria per i due super quesiti che verranno proposti agli italiani a breve (quello sull'acqua pubblica e quello sull'energia nucleare), si è già capito che entrambi i referendum avranno un solo grande nemico: l'astensionismo.

Per combatterlo, e per risparmiare qualche euro che di questi tempi male non fa, la proposta che arriva dalle associazioni pro acqua pubblica e da quelle anti nucleare è sempre la stessa: accorpare i referendum con le elezioni amministrative che si svolgeranno tra primavera e inizio estate in molti comuni italiani.

Riguardo al referendum sull'acqua pubblica la richiesta di accorpamento può essere anche sottoscritta su internet, andando sul sito acquabenecomune. Per quanto riguarda il nucleare, invece, la strategia scelta è stata diversa: le associazioni ambientaliste hanno scritto a Silvio Berlusconi e a Roberto Maroni, rispettivamente premier e ministro dell'Interno, per chiedere che si voti nello stesso giorno delle amministrative.

Via | Legambiente, Acqua Bene Comune
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Enel: dopo il concertone di Cerano anche il Festival di Sanremo

Enel ama la musica: dopo Cerano, anche SanremoEnel Energia, il pezzo di Enel che vende energia elettrica nel mercato libero, ha annunciato di aver stretto un contratto con il Teatro Ariston di Sanremo per la fornitura di elettricità. E afferma, e garantisce, che sarà tutta energia rinnovabile e certificata RECS (Renewable Energy Certificate System).

Obiettivo dell’accordo, lo dice l'Enel stessa, è contribuire, anche attraverso il nome del prestigioso concorso canoro, ad una crescente consapevolezza ed attenzione nei confronti delle fonti rinnovabili. E poi aggiunge che il Festival della canzone italiana alimentato col contrattino appena firmato eviterà l’emissione in atmosfera di circa 50 tonnellate di anidride carbonica.

Tradotto in ecologico: greenwashing allo stato brado. Fa ridere, a cinque giorni dall'inizio del Festival di Sanremo, leggere che Enel si faccia pubblicità in questo modo mentre ad agosto (notoriamente mese di pausa per giornalisti e blogger ambientali che sono tutti in spiaggia a godersi l'energia solare), fa i concertoni nella centrale a cbon di Cerano con Irene Grandi e Patty Pravo, con quest'ultima riserva del terzino Simone Cristicchi.

Perché Cerano è Cerano...

Via | Enel
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UniCredit entra nel progetto Desertec

UniCredit entra nel progetto Desertec


Anche le banche italiane dentro il progetto Desertec: apre le danze UniCredit che ha annunciato, tramite comunicato stampa, di essere entrata a far parte della Desertec Industrial Initiative (Dii). Un po' per coscienza, un po' per soldi.

Abbiamo deciso di diventare azionisti di Dii e ciò rappresenta un ulteriore passo nell’ambito della nostra strategia complessiva volta alla sostenibilità, dando il nostro contributo alla lotta contro il cambiamento climatico

Così parla Vittorio Ogliengo, di UniCredit senza citare le possibilità economiche che, tra l'altro, ancora sono tutte da valutare: Desertec prevede la produzione in nord Africa, entro il 2050, del 15% dell'energia elettrica consumata in Europa partendo da fonti rinnovabili (soprattutto eolico e solare termodinamico a concentrazione). Quel che ancora non è chiaro, invece, è se di qui a quella data ci sarà la possibilità di captare gli incentivi statali europei anche per la produzione elettrica rinnovabile africana.

Nuove norme su "appalti verdi" e pile esauste

Nuove norme su "appalti verdi" e pile esauste


L'Italia si adegua alla normativa europea sui parametri ambientali per gli appalti pubblici: il Consiglio dei Ministri emanato due decreti legislativi per il recepimento della 2009/33 che ha a che fare con il risparmio energetico e l'efficienza energetica negli appalti delle pubbliche amministrazioni. Il provvedimento prevede che le amministrazioni aggiudicatrici, gli enti aggiudicatori e gli operatori soggetti all'obbligo di applicare procedure di appalto, debbano fissare specifiche tecniche in materia di prestazioni energetiche ed ambientali nei documenti preparatori.

Il risparmio e l'efficienza energetica, quindi, diventano un parametro da tenere in considerazione quando si sceglie a chi far fare un'opera pubblica. Un primo passo verso la progettazione ecocompatibile, che potrebbe premiare chi è già pronto ad offrire progetti in linea con le esigenze dell'ambiente e sfavorire chi, al contrario, preferisce ancora fregarsene.

Altro decreto approvato dal governo è quello che modifica la disciplina nazionale in materia di pile ed accumulatori di energia e relativi rifiuti speciali, adeguandola ai più recenti dettati comunitari in materia (direttiva 2008/103). Norme tecniche che, in teoria, il nostro governo doveva introdurre in Italia entro il 5 gennaio 2009.

Via | Consiglio dei Ministri
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Detrazioni 55% anche per il termodinamico. Ma non per tutto

Detrazioni 55% anche per il termodinamico. Ma non per tutto


C'è voluta l'Agenzia delle Entrate per far chiarezza sulla possibilità o meno di usufruire delle detrazioni del 55% per il solare termodinamico a concentrazione. La detrazione c'è, ma è solo parziale: si può detrarre solo la parte dell'impianto relativa alla produzione di calore e acqua calda.

Il solare termodinamico, in realtà, di calore e acqua calda ne fa assai pochi: questi impianti, infatti, servono soprattutto a produrre energia elettrica rinnovabile. Basti pensare al famoso impianto Archimede di Priolo, per rendersene conto: il sole viene catturato e concentrato per riscaldare un fluido che, a sua volta, riscalda l'acqua.

Ma l'acqua calda, in questo caso, non è il prodotto finale: serve a muovere la turbina che produce l'elettricità. L'Agenzia delle Entrate, tuttavia, ha voluto far chiarezza visto che, evidentemente, qualcuno avrà pensato di poter detrarre il 55% di tutto il costo dell'impianto dalle tasse. Decisamente troppo.

Via | Agenzia delle Entrate
Foto | Protermosolar

Accordo Regione Sicilia-Eni: chiù petrolio pì tutti!!!

Accordo Regione Sicilia-Eni: chiù petrolio pì tutti!!!Parafrasando l'ormai celebre battuta di Antonio Albanese-Cetto La Qualunque, verrebbe da chiedersi: che cosa ha intenzione di fare il governatore siciliano Raffaele Lombardo per l'ambiente nella sua regione? La risposta ve la potete dare da soli...

E di motivi per rispondere così, se leggete questo blog ce ne sarebbero a dozzine. L'ultimo è fresco fresco: la Regione Sicilia ha firmato il protocollo di intesa con Eni per il comparto industriale del petrolio e della raffinazione. Più che un protocollo è un armistizio: da almeno un anno, anche se non lo ammette e non lo comunica per diplomazia, l'Eni è furiosa con il governatore per una serie scelte politiche che ritiene (e non solo l'Eni) incomprensibili.

A parte il fatto che la Regione Sicilia non paga da anni la bolletta (milionaria) dell'acqua al dissalatore di Gela, gestito in parte dalla Raffineria di Gela S.p.a. (cioè dall'Eni), l'ultimo screzio deriva dalla decisione di Raffaele Lombardo di bloccare i pozzi petroliferi della provincia di Ragusa.

Il ministro Stefania Prestigiacomo finalmente loda le rinnovabili

Il ministro Stefania Prestigiacomo finalmente loda le rinnovabiliCi voleva una lettera al Corriere della Sera per sentire un discorso finalmente pro fonti rinnovabili da parte dell'attuale ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo. Non che la Pretigiacomo non abbia mai apprezzato pubblicamente le fonti di energia rinnovabile, solo che questa volta c'è anche un discorso chiaro, una spiegazione del perché le si debba incentivare. Anche economicamente.

Parole così belle, e sagge, che non sembrano neanche sue:

Parlare delle rinnovabili non significa discutere del mascalzone che pianta le pale, magari deturpando il paesaggio, e non le collega alla rete cercando di lucrare sull'incentivo, significa parlare dell'energia che muovera' il mondo di domani

Ma anche un accenno alla diversificazione delle fonti, dopo 50 anni di schiavitù dal petrolio (che si sta velocemente trasformando in schiavutù dal gas naturale). E poi, soprattutto, una parola chiara e inequivocabile sugli incentivi statali che, negli ultimi tempi, non godono di buona stampa:

Condannato a sette mesi il serial killer dei lupi

Condannato a sette mesi il serial killer dei lupi


Dopo quattro anni di processo è stato condannato il serial killer dei lupi dell'appennino: un bracconiere che, nel 2007, aveva ucciso sei lupi in Liguria. Se non fosse stato scoperto, però, ne avrebbe ammazzati molti di più: con i denti si era fatto una collana.

La vicenda è ben sintetizzata dal blog Notitia Criminis:

La notte del 10 febbraio 2007 viene rinvenuto il cadavere di un lupo dell'Appennino, abbandonato nei pressi di una casa cantoniera in località La Squazza, comune di Borzonasca, con il muso fatto a pezzi. Comincia una lunga e meticolosa indagine che porta gli inquirenti a una serie di perquisizioni a Bavena, sempre nel circondario di Borzonasca, dietro mandato della Procura della Repubblica di Chiavari. Vengono sequestrati: fucile calibro e 12 cartucce a pallettoni appartenenti al cacciatore, abbandonati a 4 km dalla sua abitazione; centinaia di munizioni per fucile e carabina, 1 kg di polvere da sparo non denunciate e alcuni fucili illegalmente detenuti. Tra i reperti, anche lo strano collier di denti canini che il bracconiere giustifica come amuleto

Dal test del Dna, eseguito sui denti con i quali si era fatto la collana, è emerso chiaramente che i lupi uccisi erano una mezza dozzina, 3 maschi e 3 femmine. La cosa più incredibile, però, è la pena inflitta: appena sette mesi di reclusione, ovviamente prescritta, per i reati di omessa custodia di armi e munizioni, omessa denuncia di munizioni, caccia nei periodi di divieto e uccisione di specie protetta.

Via | Notitia Criminis
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Per la Cgil il Piano energetico siciliano è un fantasma

Per la Cgil il Piano energetico siciliano è un fantasmaC'era da aspettarselo: il recente annuncio del presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, sul decreto di attuazione del Piano energetico regionale fa discutere. Prima reazione quella della Cgil, che ha lungo si è seduta al tavolo di concertazione, insieme a Regione e associazioni ambientaliste, per smussare i dettagli che nel vecchio piano non andavano.

Ora, però, il regolamento viene tirato fuori dal cappello come un coniglio, tanto che i sindacalisti si chiedono chi lo abbia visto o letto:

La Cgil chiede alla Regione di riaprire il tavolo sulla pianificazione energetica, per una discussione a tutto campo che riguardi anche il regolamento attuativo del piano energetico regionale, che la giunta Lombardo ha approvato nei giorni scorsi, ma del quale nulla si sa

Qualora la Cgil dovesse riuscire a influenzare le scelte del governo regionale siciliano in fatto di energia, specialmente energia rinnovabile, le proposte sono già note da tempo:

la creazione di un distretto tecnologico su energia rinnovabile ed energia distribuita utilizzando un bando gia’ esistente del Miur; la
creazione di un fondo di garanzia rivolto alle famiglie e alle piccole e medie imprese che intendono costruire impianti fotovoltaici; l’attivazione della funzione di supporto tecnico  e finanziario della Regione agli enti locali

Questa volta Lombardo presterà orecchio alle critiche e ai suggerimenti?

Via | Comunicato stampa Cgil
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Nucleare, Chicco Testa all'attacco dei blog. Ma non siamo così stupidi come pensa...



Sul sito di AvoiComunicare è spuntata la replica di Chicco Testa alle pesantissime critiche ricevute dal suo spot (costato la bellezza di sei milioni di euro) sul nucleare. In questo video Testa da il meglio di sé, decisamente un gran comunicatore che sa il suo mestiere.

E se la prende anche con i blog, che lui definisce

una lavagna a cui affidare le proprie emozioni. La maggior parte delle critiche che ci fanno provengono da persone che non fanno altro che dire: no, no e no! Senza argomentare e senza entrare nel merito delle questioni

Mentre sullo spot afferma che lo scandalo è dovuto al fatto che, dopo anni di comunicazione a senso unico, il Forum Nucleare ha portato in tv le due opinioni mettendole sullo stesso piano. E qui, purtroppo, Testa sbaglia credendo che siamo così scemi da calargli la testa mentre dice queste parole.

Colleferro: centinaia di agnelli deformi e morti per inquinamento



Nella collina di Colleferro, in provincia di Roma, c'è qualcosa che non va. I pastori e gli allevatori lo sanno da anni, da quando hanno iniziato a perdere centinaia di capi di bestiame. Sembrerebbe, ma le ipotesi sulle cause di questa situazione sono ancora tutte da dimostrare (mentre gli effetti sono abbondantemente confermati) che uno o più sversamenti di rifiuti tossici nei decenni passati abbia avvelenato la collina e la sua erba.

Il Tg1, un paio di giorni fa, ha portato all'attenzione del pubblico la situazione. Il sindaco di Colleferro, Mario Cacciotti, l'ha presa malissimo e ha annunciato querela. Per lui, infatti, le cose non stanno messe affatto così male e non c'è nessun allarme o disastro ambientale. La denuncia, infatti, è anche per il reato di procurato allarme.

Il servizio del Tg1, in realtà, è molto soft rispetto a quanto si trova in rete su questa vicenda. Ad esempio l'ottimo video che vedete in questo post. Il sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha dato mandato ai Nas dei Carabinieri di condurre indagini approfondite sulla collina dei veleni di Colleferro. Nel frattempo basta guardare il video per capire di cosa stiamo parlando.

Via | Roma Today
Video | YouTube

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