Parole così belle, e sagge, che non sembrano neanche sue:
Parlare delle rinnovabili non significa discutere del mascalzone che pianta le pale, magari deturpando il paesaggio, e non le collega alla rete cercando di lucrare sull'incentivo, significa parlare dell'energia che muovera' il mondo di domani
Ma anche un accenno alla diversificazione delle fonti, dopo 50 anni di schiavitù dal petrolio (che si sta velocemente trasformando in schiavutù dal gas naturale). E poi, soprattutto, una parola chiara e inequivocabile sugli incentivi statali che, negli ultimi tempi, non godono di buona stampa:
E' certamente vero che se ci si affida a considerazioni puramente economiche, le fonti rinnovabili comportano un costo maggiore delle fonti convenzionali. Ma la diffusione delle fonti rinnovabili nell'ultimo quinquennio ha determinato economie di scala con una riduzione dei costi fino a 5 volte mentre il valore degli incentivi di supporto alle rinnovabili e' inferiore alle misure di supporto all'uso dei combustibili fossili tradizionali
E, per finire, la lode della filiera delle rinnovabili (che, però, in Italia onestamente stenta a decollare):
La crescita rapida delle fonti rinnovabili si accompagna allo sviluppo di nuove imprese che competono nel mercato mondiale dell'energia con tecnologie innovative impensabili fino a qualche anno fa
Per una volta siamo sulla stessa linea, bravo ministro. Che sia l'inizio di una conversione, o è troppo ottimismo?
Via | Energia e Ambiente
Foto | Piazzagrande