Lombardo. Con tutta l’energia possibile



Raffaele Lombardo presenta il Piano energetico siciliano. E tenta di rispondere alle domande dei giornalisti. Energia in Sicilia? Accomodatevi.

Eolico e paesaggio. La visione di Italia Nostra



Eolico e paesaggio in Sicilia, la visione di Italia Nostra nelle parole del suo Presidente regionale Leandro Janni

STOP all'eolico – protestano i lavoratori a Siracusa

rifkin(AGI) - Siracusa, 30 mar. - I dipendenti della Siteco, azienda metalmeccanica di Priolo che costruisce torri eoliche, hanno manifestato questa mattina a Ortigia, tra le 9 e le 11, davanti alla sede della prefettura di piazza Archimede. Alcuni lavoratori (erano duecento in tutto) si sono incatenati. La vicenda e' quella relativa allo stop temporaneo della Regione alla realizzazione dei parchi eolici in Sicilia, deciso dopo l'inchiesta antimafia "Eolo", in seguito alla quale l'amministrazione ha voluto verificare i progetti delle imprese e le autorizzazioni. La Siteco, che tra diretti e indotto da' lavoro a 650 persone, ha gia' annunciato licenziamenti. Ben 250 operai dell'indotto sono gia' in cassa integrazione. Un vertice si e' svolto alla Provincia di Siracusa, cui hanno preso parte gli assessori regionali all'Industria e all'Ambiente, Pippo Gianni e Pippo Sorbello, per trovare una soluzione. Il tavolo e' stato organizzato dal presidente della Provincia, Nicola Bono. E' stato deciso che domani il caso Siteco sara' discusso in giunta regionale.

Fonte: AGIENERGIA

Prima o poi doveva succedere: dopo i grossi imprenditori (vedi il gruppo Moncada Energy) adesso la protesta proviene dai lavoratori che, a causa dello stop delle concessioni deciso a Palermo, rischiano di restare a casa senza pagnotta.
Interessanti i numeri della protesta: duecento lavoratori non sono pochi, sono gli impiegati di una centrale termoelettrica di media taglia.
Ciò, in sostanza, dimostra in maniera lampante i limiti dello stop palermitano alle autorizzazioni. Ma ne mostra anche i reali motivi: l'eolico, tra tutte le rinnovabili, è il primo ad aver raggiunto dimensioni, numeri, ricavi e occupati tipici dei settori industriali.

Finchè si parlava di qualche torre messa su per sperimentazione da aziende pioniere, tutto veniva tollerato. Ora che sta nascendo un settore industriale codificato, regolamentato, che inizia a stare in piedi anche senza incentivi (il costo per Kw/h prodotto con l'eolico è ormai sempre più vicino a quello proveniente dal termoelettrico, con gli incentivi si fanno i guadagni necessari agli investimenti e alla ricerca) l'industria dell'energia tradizionale trema.

A Palermo chiamano nomi internazionali (vedi Rifkin, che in realtà il Piano energetico siciliano neanche l'ha letto, come Lombardo non ha idea di cosa abbia scritto Rifkin) per attirare telecamere e flash. Basterà a garantire energia pulita e sicura, un buon posto di lavoro e una cultura energetica moderna ai siciliani?

Intervista - Anev: il segretario Togni sul potenziale eolico italiano esiciliano



Quanto vale l'eolico in Italia e in Sicilia? Può essere una prospettiva occupazionale? Quanto tempo ci vuole per ottenere le autorizzazioni? L'Europa, invece, cosa fa?

Sicilia - In G.U. il Piano energetico


E' stato appena pubblicato il Piano energetico regionale siciliano (Pears).

Lo si può scaricare dal sito http://www.regione.sicilia.it/industria/ e pesa ben 331 Mb. Lo leggeremo al più presto.

Palermo - “Il Paesaggio sotto attacco. La Questione Eolica”

Potenziale occupazionale del settore eolico al 2007 e al 2020

Organizzato da Italia Nostra con il patrocinio della Regione Siciliana, il convegno che si svolge nelle giornate di oggi e domani a Villa Malfitano a Palermo ha bisogno di ben poche parole per essere annunciato e spiegato.

Con un titolo del genere la posizione presa dall'associazione ambientalista è chiarissima: nessuno spazio per l'eolico e le sue torri d'avorio, considerate un'offesa al paesaggio, da evitare con cura e da combattere con convinzione.

In questa battaglia Italia Nostra gode del pieno appoggio del presidente Lombardo che, più di una volta, ha descritto (in coppia con il sindaco  di Salemi Vittorio Sgarbi) le pale eoliche come un vero e proprio stupro del paesaggio.

Sgarbi, addirittura, una volta le definì "violente come un pedofilo", con buona pace degli industriali dell'eolico (l'Anev, Associazione  Italiana energia del vento, sobbalzò a queste parole) ma anche dei poveri bambini violentati che un giorno, quando avranno avuto il tempo, il modo e la forza di superare il trauma si infurieranno per il paragone.

Fatto sta che, ormai, in Sicilia a più livelli le torri eoliche vengono viste come il fumo negli occhi e la propaganda politico-pseudoambientalista si sta potentemente intrufolando nelle menti dei siciliani e, soprattutto e purtroppo, di chi in Sicilia deve decidere sul dare e sul togliere le autorizzazioni ambientali.

Poco importano, a questo punto,  i dati snocciolati durante il convegno organizzato a Palermo il 16 gennaio scorso (e verrà replicato a Genova il prossimo 4 aprile) da Anev e Uil sul potenziale occupazionale dell'eolico: nella sola Sicilia quasi 7.000 posti di lavoro, tra lavoro diretto e indotto, in Italia in totale (al 2020) oltre 66.000 posti di lavoro.

Ma poco importa, soprattutto, che le posizioni pro e contro emergano sempre di più per partito preso: qualcuno spieghi ai siciliani perchè fu bloccato il parco eolico in territorio di Ragusa. Impatto sul paesaggio? doveva nascere ai bordi di una discarica...

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