
Iniziativa sicuramente curiosa, dal valore scientifico magari non eccelso visto che si va per forza per generalizzazioni e grandi categorie, ma certamente interessante. Specialmente come primo approccio al consumo consapevole ed ecologico, magari per i ragazzi.
In pratica si tratta di una pagina web in Flash con una sorta di giochino: tra le varie categorie trascini nel carrello i prodotti alimentari fino alla fine della spesa. Poi rispondi a poche domande e, alla fine, ottieni il tuo scontrino con la quantità di CO2.
Certamente i dati vanno presi con le pinze, come già accennato, ma uno su tutti è interessante: il dato medio italiano di emissioni dovute alla spesa alimentare che è pari a 1.778 kg di CO2 equivalente a testa. Troppo alto, e questo è sicuro, ma forse ingeneroso: facendo una prova, con prodotti quasi a caso messi nel carrello (ma comunque che rispecchiavano abbastanza la mia alimentazione) ho totalizzato meno della metà di quella cifra.
E, devo essere onesto, a tavola non mi faccio troppi problemi. Forse il buon risultato è dovuto al fatto che, spontaneamente, seguo le poche regole che lo stesso Wwf consiglia: niente sacchetti di plastica al supermercato (in attesa che vengano finalmente eliminati per legge), cibi della zona, verdure e frutta fresche e di stagione, pochi surgelati, carne e pesce locali.
In pratica il mio palato preferisce il cibo a km zero. Ma non era quello che si è sempre mangiato per secoli e secoli in tutto il mondo?
Via | Wwf
Questo post l'ho scritto per Ecoblog