Secondo il padrone delle acciaierie Ilva di Taranto,Fabio Riva, lo stabilimento è un gioiellino. Lo ha affermato ieri in seguito alla protesta di Legambiente. Gli ambientalisti hanno effettuato un blitz di fronte i cancelli dello stabilimento con mascherine e tute gialle, mostrando uno striscione inequivocabile: "ci siamo rotti i polmoni".
Il problema, afferma Legambiente, è il benzo(a)pirene che all'Ilva è fuori controllo tanto da aver già portato a clamorose proteste da parte dei cittadini del quartiere Tamburi, dove sorge l'impianto. Quella del benzo(a)pirene (che è un cancerogeno) è una storia strana: da anni i valori a Taranto viaggiano intorno ai 3 nanogrammi per metro cubo e nel luglio scorso i cittadini avevano chiesto risarcimenti all'azienda perché a causa dell'inquinamento le loro case avevano perso valore.
Ad agosto, però, arriva un decreto che posticipa la data entro la quale si deve abbattere il benzo(a)pirene entro un nanogrammo per metro cubo. Come spiega Legambiente:
l’Ilva si attivi immediatamente per abbattere le proprie emissioni di benzo(a)pirene, il pericolosissimo inquinante ‘graziato’ dal Decreto Legislativo del 13 agosto scorso che posticipa al 31 dicembre 2012 (dal 1999!) il raggiungimento dell’obiettivo di 1 nanogrammo per metro cubo, anche alla luce della media di benzo(a)pirene in atmosfera rilavata nei primi 5 mesi del 2010 che aveva superato i 3 nanogrammi per metro cubo. Decreto che ha esautorato le Regioni dei loro poteri in materia e ha stabilito che le spese per l’adeguamento degli impianti industriali ai fini dell’abbattimento delle loro emissioni di benzo(a)pirene non debbano essere eccessivamente gravose condizionando, di fatto, gli interventi antinquinamento e, di conseguenza, la salute dei cittadini a mere ragioni di denaro
Riva, però, vanta quattro miliardi di euro spesi in nuove tecnologie (ma quanti non ne ha spesi per anni e anni?) e mostra i muscoli con atteggiamento assai poco conciliante:
Agli avvoltoi che volano sopra l'Ilva rispondo che troveranno un leone ad aspettarli. Vorrei che convenissimo qui, tutti, pubblicamente, che, non appena la Norma tecnica e tecnologie disponibili ed affidabili, che esamineremo insieme, lo permetteranno, l'Ilva adottera' il campionamento in continuo; Sara' un altro motivo di orgoglio per la Regione Puglia
Quella del campionamento degli inquinanti è una storia che si ripete da anni, per tutti gli stabilimenti inquinanti: non esiste un campionamento continuo, si prelevano i campioni ogni tot e si analizzano. Ma quando sai che sta per arrivare un controllo, o peggio ancora quando i controlli te li fai da solo, è facile far dire al laboratorio analisi quello che ti conviene...
Legambiente protesta contro il benzo(a)pirene all\'Ilva di taranto
Questo post l'ho scritto per Ecoblog