
E siccome la legge prevede che i rifiuti vengano tritati prima di entrare in discarica, l'Amia (azienda municipalizzata dell'igiene urbana di Palermo) ha deciso che l'immondizia debba restare negli autocompattatori in attesa che riparta almeno uno dei tritovagliatori. Tutto questo perchè, tra l'altro, la discarica palermitana di Bellolampo non è dotata di una stazione di trasferenza. Cioè di un piazzale dove far scaricare i rifiuti agli autocompattatori per poi portarli nelle vasche con i Caterpillar.
A questo, infine, si aggiunge il cedimento strutturale di qualche giorno fa in una delle vasche e la presunta impossibilità che ne deriverebbe a costruire una sella tra due vasche e il gioco è fatto: Palermo è a rischio emergenza rifiuti. Il problema, però, è che questi problemi si conoscono da anni: basti pensare ai trotovagliatori che, come ci risulta da un'intervista girata a fine estate, non hanno mai funzionato.
Che Bellolampo non sia a norma ce ne accorgiamo oggi? I giornali locali siciliani se ne accorgono oggi? Sempre meglio della politica che ancora non se ne è accorta. O, meglio, finge e perde tempo. Anche se, a dirla tutta, nonostante ciò che scrivano i giornali ieri mattina a Palermo immondizia in mezzo alle strade (almeno in centro) ce n'era poca. Se proprio dobbiamo puntualizzare, invece, attualmente la città soffre di un pessimo spazzamento delle strade.
Diversa la cosa nei comuni della provincia, dove si segnalano diversi roghi di cassonetti stracolmi, in pieno stile partenopeo. Ma, allora, cosa sta realmente succedendo a Palermo? L'emergenza c'è o non c'è? Visto che c'è a singhiozzo verrebbe da dire di no, ma sarebbe una risposta stupida: l'emergenza c'è e come, ma la stanno gestendo alla perfezione: la si fa venire e andare quando serve.
Un esempio? Perché solo ora parliamo dei tritovagliatori? Risposta semplice: per risolvere l'emergenza compriamone uno nuovo! Soldi, tanti soldi. Una tesi sposata anche dalla Associazione Rifiuti Zero che, pochi giorni fa, ipotizzavano che tutta l'emergenza sia solo un modo, anche maldestro, per movimentare una gran massa di soldi.
E, a proposito di soldi: il governatore-commissario all'emergenza rifiuti Raffaele Lombardo aspetta ancora dal governo romano i 200 milioni di euro sottratti ai fondi Fas (autostrade e ferrovie...) per gestire la situazione dell'immondizia in Sicilia.
Non è che l'immondizia in strada serva a mettere fretta alla Prestigiacomo, a Berlusconi e a Bertolaso?
Via | Rifiuti Zero
Foto | Flickr
Questo post l'ho scritto per Ecoblog
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