
Una volta si diceva che dai diamanti non nasce niente ma dal letame nascono i fiori. Col tempo si è imparato che dal letame si può imparare molto, compreso un modello di gestione dei rifiuti ecocompatibile. Come quello premiato oggi a Ecomondo, a Rimini, con il Premio sviluppo sostenibile 2010. Si tratta dell'impianto di compostaggio di Romagna Compost, società posseduta al 60% da Hera e al 40% da vari soggetti locali come il Consorzio agrario di Forlì-Cesena.
Caratteristica dell'impianto è il processo di digestione dei rifiuti organici, che simula lo stomaco di una vacca: si tritano i rifiuti e li si fanno stare in capannoni alti 5 metri, lunghi 18 e larghi 10 per 30 giorni ad una temperatura controllata di 37 gradi centigradi. Ad aiutare la decomposizione ci pensano gli stessi batteri presenti nello stomaco dei bovini che, come "scarto" producono biogas che viene bruciato per produrre energia rinnovabile.
Al termine della digestione, tolto il biogas, il ciò che resta dei rifiuti viene fatto compostare in maniera tradizionale per farne terriccio fertilizzato. Certificato per agricoltura biologica. Se non bastasse, il tutto avviene senza la produzione di cattivi odori grazie ai batteri che digeriscono proprio le sostanze che li causano.
Dentro questo tipo di impianto vengono trattati i rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata e quelli agricoli: potature, scerbature, scarti della filiera agroalimentare. Tutto fa compost, tutto fa biogas, tutto fa risorsa. Vi piace? Ne vorreste uno nel vostro territorio? Bene, sappiate che è esattamente lo stesso impianto che volevano costruire nella Valle del Dittaino, in provincia di Enna, e che il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo ha deciso di bloccare.
Via | Altra Rimini
Foto | Flickr
Questo post l'ho scritto per Ecoblog