
Quella di domenica è stata una giornata bruttissima per gli abitanti di Civitavecchia: la nave cargo Garv Prem, battente bandiera di Singapore, che trasportava 70 mila tonnellate di carbone ha rischiato di causare un disastro. Verso mezzogiorno la nave era in sosta nella rada, in attesa di accedere alla banchina di scarico della centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord dell'Enel. Ad un certo punto il comandante della nave ha lanciato l'allarme alla Capitaneria di Porto: in una delle sette stive il carbone era arrivato a 55 gradi centigradi di temperatura e, soprattutto, nella stiva si registravano livelli anormali di gas.
Detta in parole povere, se non si riusciva ad abbassare la temperatura e a far sfiatare da qualche parte il gas la nave rischiava di saltare in aria fiondando lapilli infuocati a chilometri di distanza. I militari del mare, a questo punto, hanno deciso di far ormeggiare la Garv Prem nei pressi del terminal container e di fare intervenire il personale del Servizio Chimico del porto e i Vigili del Fuoco.
I tecnici hanno ritenuto opportuno tentare di scaricare parte del carbone, ma ciò è stato possibile solo alle nove della sera quando la temperatura è scesa a livelli accettabili e, soprattutto, parte dei gas presenti nella stiva erano usciti fuori grazie all'apertura delle bocchette di ventilazione.
Le operazioni di scarico del carbone, sorvegliate a vista dai Vigili del Fuoco, sono terminate alle 23:30 senza ulteriori problemi. E' evidente, però, che il rischio corso domenica è stato realmente elevato e che si è evitato il peggio solo grazie all'attenzione del capitano della nave, che ha avvertito le autorità subito, e al lavoro dei tecnici che sono riusciti, seppur dopo diverse ore, a limitare i rischi.
Via | Civitonline
Foto | Flickr
Questo post l'ho scritto per Ecoblog