Questi conti nascono da altri numeri, quelli dell'inceneritore di Brescia che attualmente brucia 800 mila tonnellate l'anno di rifiuti. Ma era nato per 226 mila tonnellate. E le altre 500 mila? Semplice:
Ogni provincia dovrebbe smaltire i rifiuti che produce, la percentuale di differenziata nel 2010 dovrebbe essere almeno del 50%. Partendo da queste considerazioni, i calcoli sono subito fatti. Applichiamo i numeri di Brescia. Un cittadino sprecone produce 1,5 Kg al giorno di rifiuti, con il 50% di differenziata ne rimangono 0,75 da bruciare, moltiplichiamo 0,75 x 1.200.000, numero di abitanti della provincia, otteniamo 900 mila Kg al giorno che per 365 giorni danno 328.500 tonnellate all'anno. La capacità dell’inceneritore è di 800 mila: come si può far funzionare l’impianto e ottenerne il massimo rendimento, specialmente economico? O importando rifiuti o aumentando la percentuale da inviare all’inceneritore. In tutti e due i casi il cittadino ha solo da perdere
Discorso identico varrà per quello di Parma, che nasce per 120 mila tonnellate:
Ecco il dato giornaliero: 327.981 Kg di rifiuti indifferenziati prodotti. Ecco il dato annuale: 1.197.127 Kg. Dobbiamo quindi trattare 120 mila tonnellate di indifferenziato, residuale dalla raccolta differenziata posizionato al 50%. A Parma i preselettori (Cornocchio e Borgotaro) recuperano il 40% di rifiuti organico e quindi rimangono da smaltire 72 mila tonnellate all'anno di rifiuto secco indifferenziato. Ma il nostro inceneritore è stato dimensionato sul doppio: 130 mila tonnellate
E' chiarissimo che, con questi numeri, o i rifiuti li importi da fuori provincia oppure per tenere in piedi i conti devi rimettere dentro quello che esce con la raccolta differenziata. Bella prospettiva...
Via | Associazione Gestione Corretta Rifiuti
Foto | Flickr
Questo post l'ho scritto per Ecoblog