Raffaele Lombardo, governatore della Regione Sicilia, è sempre più "No Oil". O, almeno, così si vuole mostrare alla popolazione siciliana. In uno degli ultimi post del suo blog Lombardo torna a parlare delle trivellazioni petrolifere in Val di Noto, specialmente nella provincia di Ragusa.
Trivellazioni che, afferma Lombardo, non ci saranno più perché la Regione ha approvato nell'agosto scorso il Piano Paesistico della Provincia di Ragusa che, esplicitamente, impedisce in moltissime aree l'installazione di impianti di produzione di energia. Dal fotovoltaico alle trivelle.
non posso che ricordare e ribadire che la difesa di quei territori è già un fatto compiuto attraverso il Piano Paesistico della Provincia di Ragusa, approvato nell’agosto scorso, che prescrive il divieto della realizzazione di “tralicci, antenne per telecomunicazioni, impianti per la produzione di energia anche da fonti rinnovabili escluso quelli destinati all’autoconsumo e/o allo scambio sul posto architettonicamente integrati” ivi compreso quindi gli impianti estrattivi a fini energetici
In realtà, come sempre quando a parlare è Don Rafaè, le cose stanno in maniera molto diversa. E' di queste settimane, proprio in territorio di Ragusa, la vicenda del pozzo Tresauro dell'Enimed più volte bloccato-sbloccato-ribloccato dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici, Culturali e Paesaggistici ragusana. Un ente non muove un passo e non firma una carta senza l'autorizzazione dell'Assessorato Regionale al Territorio e Ambiente.
Una situazione, quella del pozzo Tresauro, che secondo voci di corridoio starebbe facendo perdere la pazienza persino all'Eni che è più che più che abituata a lavorare a Ragusa. Un territorio nel quale opera dagli anni sessanta, attualmente governato da un sindaco dichiaratamente pro trivella ma che, da un giorno all'altro, è diventato imprevedibile.
Eppure Lombardo afferma di aver dato mandato al suo assessore all'Ambiente Gianmaria Sparma (il quarto in appena due anni di governo regionale) di avviare una attività di ricognizione e verifica di tutti gli atti relativi alle attività estrattive e di ricerca degli idrocarburi nell’intera isola. Con tanto di dichiarazioni roboanti nei confronti delle compagnie petrolifere:
Mi preme comunque ribadire che la tutela del paesaggio e della ricchezza storica, architettonica e culturale del nostro territorio è uno dei punti qualificanti della nostra azione di governo sulla quale non intendiamo arretrare di un passo
Belle parole ma, dopo tutti i salti mortali della Regione Sicilia sulla questione petrolio, chi ci crede?
Via | Raffaele Lombardo Blog
Foto | Flickr
Questo post l'ho scritto per Ecoblog