Il decreto, oltre a mettere un freno al giochetto dei certificati di origine per l'energia verde, modifica nuovamente il modello di business delle rinnovabili: il fotovoltaico a terra resta uguale fino a 5 MW, oltre questa potenza entra in funzione un meccanismo di aste competitive. Modello sul quale la nota ufficiale del Ministero allo Sviluppo economico non offre alcun dettaglio. Il cambiamento, afferma la stessa nota, serve per incentivare gli impianti fotovoltaici di piccola taglia.
Giusto o sbagliato che sia, va in ogni caso notato che un impianto da 5 MW non occupa meno di 15 ettari di terreno agricolo. Quindi non si capisce bene come sia stata messa questa soglia considerato anche il fatto che, sempre la nota, afferma che serve a favorire i piccoli investitori. Anche qui: un MW di fotovoltaico a terra costa 3-4 milioni di euro. Piccoli a chi?
L'impressione che più che programmazione il Ministero abbia voluto fare propaganda è più che legittima. In ogni caso chi di mestiere fa fotovoltaico l'ha presa malissimo: Assosolare, associazione di categoria afferente a Confindustria, ha affermato:
la grave limitazione posta per gli impianti fotovoltaici a terra realizzati su aree agricole, prevista dall'articolo 8 dello schema di decreto legislativo che recepisce la direttiva 2009/28 sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, approvato oggi dal Consiglio dei ministri, è un pesante freno allo sviluppo del settore fotovoltaico in Italia. Una scelta in contrasto con i recenti provvedimenti come le linee guida ed il terzo Conto Energia, e che innalzerà nuovamente la valutazione "rischio Paese" per tutti gli investitori
E a chi lamenta l'occupazione del suolo agricolo e l'invasione fotovoltaica dei campi vergini della bella Italia Assosolare risponde:
se anche tutti i 3 GW del terzo Conto Energia fossero impiegati in impianti a terra, questi occuperebbero circa 6000 ettari a livello nazionale, quando da dati ISTAT la superficie totale agricola e forestale in Italia e' di 19,6 milioni di ettari di cui 13,2 milioni sono utilizzati per l'agricoltura. Il fotovoltaico impegnerebbe quindi lo 0,045% della superficie agricola. E' poi paradossale che lo stesso Governo che vuole tutelare l'interesse degli agricoltori ha bocciato nel terzo conto energia le serre fotovoltaiche, con le quali il fotovoltaico avrebbe potuto aiutare il mondo agricolo
Via | Ministero Sviluppo Economico, Metro
Foto | Flickr