
Ebbene sì: la meta turistica più figa è quella che non ti aspetti. Viktor Baloga, ministro delle Emergenze ucraino, lavora da parecchio al progetto e garantisce che i lavori per trasformare il sito nucleare colpito dal più grande disastro atomico della breve, ma intensa, storia dell'uranio in una meta turistica sono quasi finiti e da gennaio la centrale sarà visitabile dai turisti.
Certo, avessero finito con qualche settimana d'anticipo il botto di capodanno sarebbe stato assicurato, ma per San Valentino ci dovrebbero arrivare. Ovviamente gli ucraini garantiscono che non c'è pericolo: dopo un quarto di secolo le radiazioni sono tornate sotto i livelli di rischio e la gita è una botta di salute.
Sperano, ovviamente, di scrollarsi di dosso il marchio di località off limits e di portare un po' di liquidità all'economia locale. In Italia, ultimamente, ci sono molti estimatori dell'atomo che potrebbero essere interessati. Consigliamo la meta turistica, prima di tutti, a Umberto Veronesi: se proprio non si può coricare con le scorie radioattive, almeno non dovrà più sognarle.
Altrettanto consigliata è per Sivlio Berlusconie i suoi (in attesa di sapere quanti sono), che ha fortissimamente voluto il ritorno italiano al nucleare. E poi a Chicco Testa, del Forum Nucleare, che avrà modo di parlare di atomo ieri, oggi e domani, con chi ne capisce più di noi.
E, last but not least, alla casalinga di Voghera. Il viaggio lo offriamo noi, se serve ad aprire gli occhi agli italiani.
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