Nei giorni scorsi i promotori del referendum contro la privatizzazione dell'acqua hanno ricevuto l'ok della Corte di Cassazione sulla validità delle oltre 1.400.000 firme raccolte per ottenere la consultazione popolare. Ne servivano un terzo, ma evidentemente gli italiani sentono che il tema è molto importante.
Di oggi la notizia che il comitato dei contrari al referendum, cioè quelli che sono favorevoli alla gestione privata delle risorse idriche, si vogliono appellare alla Corte Costituzionale per capovolgere l'esito della raccolta firme e del conteggio.
Secondo loro (che si fanno chiamare "Acqua Libera Tutti") le firme raccolte dai promotori (che invece si chiamano "Acqua Bene Comune") per difendere l'acqua pubblica non sarebbero state raccolte in modo corretto:
Un milione e 400 mila firma raccolte nella piu’ totale disinformazione, nell’inganno e nella paura di una privatizzazione che non c’e’ mai stata, una campagna che si basa su una menzogna [...] siamo sempre piu’ convinti della necessita’ di una battaglia di verita’, contro la demagogia di chi vuole riportare la gestione dei servizi idrici in Italia nelle mani della casta politica e del suo clientelismo, e rendere il nostro paese simile ai paesi piu’ arretrati al mondo. Altro che acqua pubblica, i referendari vogliono un’Italia simile all’Iran e alla Corea del Nord
Che dire, con un milione e quattrocentomila firme raccolte (mai per un referendum in Italia se ne erano raccolte tante) o in Italia sono tutti cretini o queste menzogne erano proprio credibili. Ma se Acqua Libera Tutti è così convinta che sia tutta una menzogna, come mai non accetta il referendum e spiega agli italiani cosa sarebbe giusto votare?
Via | Acqua Libera Tutti
Foto | Flickr
Questo post l'ho scritto per Ecoblog