
Nei supermercati NaturaSì e nei negozi Cuorebio, infatti, si registra un incremento superiore al 15%. FederBio riporta i dati di Ismea-Nielsen che fotografano anche i settori maggiormente in crescita:
A trainare le vendite del biologico, con aumenti compresi tra il 16% e il 20% e un peso sul totale degli acquisti pari al 16%, è il comparto dei cereali e derivati (pasta, pane e sostituti, biscotti, dolciumi e snack), a eccezione del riso che cede l'8,5% sui primi dieci mesi dello scorso anno. Per l'ortofrutta fresca e trasformata, che rappresenta il 22% degli acquisti totali, la crescita, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, è stata del 5,5%, con punte del 76,5% per le melanzane, del 15,2% per le mele e del 11,8% per le zucchine. Le rilevazioni Ismea mostrano, al contrario, riduzioni del 6,4% per i pomodori e del 4,4% per le pere
Secondo l'associazione dei produttori biologici a far crescere le vendite è la garanzia dei certificati che accompagnano questi prodotti che, in effetti, di solito hanno etichette molto chiare ed esaustive e rassicurano i consumatori in cerca della sicurezza alimentare. Come spiega Paolo Carnemolla, presidente di FederBio
la necessità di sicurezza alimentare e l’attenzione per la tutela ambientale sono infatti due fattori importanti che trovano la naturale risposta nel biologico. Ecco che con questa chiave di lettura è molto interessante notare la controtendenza del comparto bio rispetto agli alimenti convenzionali (grocery e ortofrutticolo fresco sfuso), che nello stesso periodo hanno registrato una flessione del 2%. Va registrato anche che la continua crescita del volume delle vendite si traduce in una riduzione di prezzo dei prodotti biologici, sempre più alla portata di tutti i consumatori consapevoli
E anche questa è una buona notizia...
Via | FederBio
Foto | Flickr