Il partito ecologista mette a disposizione il pool legale per la causa, sperando che ciò permetta anche agli assai poco facoltosi abitanti del quartiere che ospita l'acciaieria Ilva di aderire all'azione giudiziaria. Azione che, se dovesse andare in porto, potrebbe fruttare tre miliardi di euro di risarcimento. Per partecipare alla class action i cittadini devono compilare un modulo:
Compilando questo modulo, manifesto la mia intenzione a costituirmi parte civile nell'eventuale processo penale che si aprirà a carico degli indagati, al fine di esercitare in quella sede un'azione di risarcimento per tutti i danni da me subiti a cagione delle condotte contestate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto
L'ultima azione clamorosa contro l'Ilva di Taranto era stato il blitz di fine novembre degli attivisti di Legambiente che esposero l'eloquente striscione "Ci siamo rotti i Polmoni". A quello striscione Fabio Riva, titolare dello stabilimento, rispose che si trattava di una menzogna pronunciata da "avvoltoi" e che l'Ilva era un gioiello di tecnologia.
Via | Puglia News
Foto | Flick
Questo post l'ho scritto per Ecoblog