
Venticinque punti in totale per difendere un'area protetta: la nuova pista, infatti, ridurrebbe le dimensioni dell’area del Parco Lombardo della Valle del Ticino, tutelato dall’Unesco in quanto considerato un serbatoio di biodiversità importantissimo per il nord Italia. Le associazioni specificano che
La terza pista di Malpensa infatti si estenderebbe a sud dell'attuale aerostazione, portandosi a ridosso del fiume Ticino e della stupenda località di Tornavento, cancellando l'ultima brughiera superstite in quello che fino a pochi decenni fa era un vasto territorio di estremo interesse naturalistico. Inoltre i decolli dalla nuova pista determinerebbero un impatto intollerabile su preziosi Siti di Interesse Comunitario (SIC) compresi nel Parco del Ticino, come la preziosa ansa fluviale di Castelnovate, uno dei tratti più suggestivi del fiume azzurro, e le foreste della Brughiera del Dosso. Associazioni, comuni e privati hanno promosso osservazioni e studi che evidenziano una realtà ben diversa da quella dagli ottimistici rapporti di SEA, e che è sotto gli occhi di tutti gli utenti dell'aerostazione
L'ingrandimento di Malpensa, tra le altre cose, non sarebbe neanche giustificato dai numeri e dalle caratteristiche dell'aerostazione:
Dopo la crisi di Alitalia, i numeri della ripresa di Malpensa sono interamente affidati ai voli a basso costo: Low Cost e Charter rappresentano ormai i due terzi dei passeggeri in transito, malgrado la ripresa il numero di passeggeri è ancora attestato a livelli inferiori a quelli del 2000. Le due piste, ancorchè mal progettate, assicurano una capacità più che adeguata anche ad affrontare la paventata emergenza dei visitatori di Expo nel 2015: infatti rispetto alla capacità di 82 slot all'ora, perfino nelle ore di punta difficilmente se ne impegnano più di 45
Via | Wwf
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Questo post l'ho scritto per Ecoblog