
Gli incentivi statali francesi per l'energia elettrica prodotta dai pannelli fotovoltaici sono troppo generosi? Forse sì, visto che il governo, guidato da Francois Fillon, ha deciso di sospenderli per tre mesi e, nel frattempo, di ridurli con una nuova legge ad hoc. Per fortuna, però, si tratta solo degli incentivi statali per gli impianti fotovoltaici superiori ai 3 KW di potenza e quindi il fotovoltaico domestico è salvo.
Le associazioni ambientaliste francesi non l'hanno presa bene, ma il governo si trova a fronteggiare un boom di impianti che inizia a pesare sulla bolletta elettrica dei francesi. Aggiungete la crisi economica e la frittata è fatta: tutta la Francia stringe la cintura, compresa quella fotovoltaica.
Gli incentivi, per la precisione, ammontano alla corposa cifra di 58 centesimi di euro al KWh. Gli impianti installati, invece, ammontano a 850 MW stimati per fine 2010, con circa 4000 MW di richieste di autorizzazione. Quella degli incentivi statali al fotovoltaico, quindi, è una partita non solo italiana.
Curioso, invece, il lasso di tempo che si è preso il governo francese per trovare la quadra al problema: appena tre mesi. Pensando che l'Italia ci ha messo sette anni per scrivere le linee guida per le fonti rinnovabili, con conseguente proliferazione senza regole certe, viene quasi voglia di andare in Francia a installare pannelli solari. Anche senza incentivo...
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Questo post l'ho scritto per Ecoblog