
Parte della stampa nazionale e molti politici si sono affrettati a definire l'episodio come una dimostrazione dell'intolleranza e della rigidità degli ambientalisti. Il che, ovviamente, è una cosa stupida come il gesto stesso di impedire un dibattito pubblico. Per quanto Testa non sia, a sua volta, un campione del dibattito sereno e pacato (indimenticabile il suo "ti spacco la faccia" al geologo Mario Tozzi proprio durante un dibattito sul nucleare), episodi come quello di Genova vanno condannati senza fare distinguo e senza sbizzarrirsi nel cercare giustificazioni.
Contestare il ritorno al nucleare è più che lecito: è un dovere morale per chi crede che questo tipo di energia non sia ancora del tutto sicuro e possa pregiudicare la salute e l'ambiente. Allo stesso modo è altrettanto lecito difenderlo se si crede che non ci sia alcun problema derivante dalle centrali nucleari.
Solo due cose non sono accettabili: imporre il nucleare ai cittadini senza chiedergli un parere (ammettiamo pure che un parere già ci sia, ma che sia "scaduto") e impedire agli stessi cittadini di ascoltare l'opinione di uno scrittore durante un evento pubblico per farsi un'idea in merito.
Via | Repubblica
Foto | Wikipedia
Questo post l'ho scritto per Ecoblog