
Come è lecito aspettarsi, il tavolo dovrebbe servire a coordinare gli sforzi di tutti per rendere più verde la mobilità pubblica e privata italiana.
Per questo sono stati invitati al tavolo anche il Ministero per lo Sviluppo Economico (che finalmente ha il ministro), il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Confindustria, ANFIA (Associazione nazionale fra industrie automobilistiche), Federchimica, Unione Petrolifera, Assoelettrica, Assocostieri, Federutility, UNRAE e Confinustria- Servizi innovativi e tecnologici.
Salta subito all'occhio che seduto accanto alla Prestigiacomo c'è anche l'Unione Petrolifera. Cioè i petrolieri. Al tavolo per uscire dal petrolio, quindi, è stata invitata l'associazione di categoria del petrolio stesso.
Certo, non si esce dal petrolio da un giorno all'altro e la presenza dell'UP può sembrare (al Ministero) utile allo scopo. Come dimenticare che la stessa UP, seppur in codice, ha recentemente iniziato a parlare di picco del petrolio?
Insomma, come si dice in politichese: facciamo una tavola rotonda per fare sinergia e affrontare il problema a trecentosessanta gradi.
Trecencocinquantanove: al tavolo mancano le associazioni ambientaliste.
Via | Ministero dell'Ambiente
Foto | Flickr
Questo post l'ho scritto per Ecoblog