
Il negazionismo climatico si paga in dollari ed è un ottimo investimento. Lo si deduce dalle cifre fatte girare dalla Rete di Azione per il Clima (Rac) che ha pubblicato una lista di multinazionali che hanno finanziato alcuni senatori statunitensi contrari alle politiche di limitazione delle emissioni di CO2 e gas serra.
Nomi e numeri provenienti dal rapporto che la Commissione Elettorale americana ha pubblicato in occasione delle elezioni di mid term del presidente Barack Obama, che si terranno ai primi di novembre. Negli Stati Uniti, si sa, finanziare i politici è lecito ed usuale, ma si deve dire.
E, infatti, sono in molti ad averlo fatto e ad averlo dichiarato alla Commissione. A finanziare gli alfieri del diritto ad emettere gas serra sono state molte aziende direttamente interessate, anche europee come l’industria cementiera francese Lafarge che da sola, nel solo 2009, ha prodotto 15 milioni di tonnellate di CO2.
Lafarge ha sborsato 34.500 dollari, tutto sommato assai poco vista la portata dell'obbiettivo. Ma sapeva di essere in buona compagnia: Gdf-Suez ha dato 21.000 dollari mentre il gruppo tedesco della chimica Bayer, con 108.100 dollari, è l'azienda europea più spendacciona seguita dalla Basf con 61.500 dollari.
In totale Rac elenca movimenti di denaro per centinaia di migliaia di dollari. Tanti? No: l'anti-Kyoto val bene una messa...
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Questo post l'ho scritto per Ecoblog