
Il riferimento del NYT è proprio a Tocco da Casauria dove, dal 2007 al 2010, in mezzo alle montagne sono state costruite quattro pale eoliche di grandi dimensioni che producono più energia elettrica di quanta ne consumi il comune stesso.
Come riporta il quotidiano statunitense quelle quattro pale sono oggi l'oro verde del paesello che, grazie agli oltre 170.000 euro annui di entrate derivanti dagli incentivi statali, ha potuto fare l'adeguamento sismico alla scuola e pagare i netturbini per tenere le strade pulite dai rifiuti.
Per non parlare del castello ducale, simbolo stesso del paese, acquistato qualche anno fa e ristrutturato con i soldi provenienti dagli impianti eolici.
Si dirà: quattro pale e 2.700 abitanti non fanno primavera. E' verissimo: sono solo in 2.700 a capire che un po' di rumore in mezzo al silenzio dell'appennino e una quaglia tra le pale l'anno (cioè una quaglia in meno nella bocca di un gatto) sono ben poca cosa rispetto alla possibilità di produrre tanta energia rinnovabile senza emettere un solo grammo di CO2 e, per di più, risollevando le sorti economiche di uno dei tanti borghi italiani a rischio, questi sì, di estinzione.
Via | NYT
Questo post l'ho scritto per Ecoblog
0 commenti:
Non sono consentiti nuovi commenti.