
Il Consiglio dei Ministri, riunitosi oggi dalle 10:15 alle 10:50 a Palazzo Chigi, avrebbe dovuto discutere dell'Agenzia e nominare i membri. Nomine scontate, visto che di Veronesi si parla da mesi e si sa già che ha sciolto la riserva dando la propria disponibilità.
A metà mattinata, però, succede una cosa strana: si diffonde la notizia che la nomina è avvenuta ma in realtà il Consiglio dei Ministri non aveva neanche trattato l'argomento, come emerge dalla lettura del resoconto della seduta. Alcuni giornali radio arrivano persino a dire che la nomina c'è stata, salvo poi smentire la notizia all'interno dello stesso giornale.
Quella di Veronesi, a quanto pare, è una nomina tanto scontata quanto difficile da fare. Da mesi, ormai, tutti ne parlano (nel bene o nel male) ma questo presidente dell'Agenzia non lo ha visto ancora nessuno. Più che Veronesi, però, il problema forse sta nel nucleare stesso: tema difficile da affrontare in un periodo di minacce quasi quotidiane di ricorso alle urne.
La nomina di presidente e membri dell'Agenzia, infatti, dovrebbe dare il via al famigerato ritorno all'energia nucleare in Italia secondo un iter ormai tracciato: nomina dell'Agenzia che da il parere sui siti per le scorie nucleari (pescando nella lista preparata dalla Sogin) e per le centrali nucleari (pescando tra le proposte di Enel-Edf e di quanti vorranno costruirne una, come sembrerebbero voler fare Westinghouse e la "delusa" General Electric) e poi, infine, decreto del Governo che da l'autorizzazione a costruire.
Tutto questo, senza la nomina di Veronesi, non partirà mai. Che ci sia da aspettare il prossimo governo per fare (o per non fare) le centrali nucleari?
Via | Cnr Media
Foto | Napoli Punto e a Capo
Questo post l'ho scritto per Ecoblog