Si acuisce lo scontro stato-regioni sulle centrali nucleari: secondo il neo ministro per lo Sviluppo Economico, Paolo Romani, le affermazioni rilasciate tempo fa dal presidente della Lombardia, Roberto Formigoni sono sbagliate. Formigoni, in buona sostanza, aveva detto che il nucleare si può fare ma non in Lombardia perché la sua regione era già autosufficiente in fatto di energia elettrica.
Lasciando stare il discorso in sé, che ha ben poco senso (cosa cambia ad un lombardo se la centrale nucleare la fa in Veneto o in Piemonte invece che in Lombardia?), la reazione di Romani è di quelle forti: Formigoni si sbaglia, la Lombardia non è affatto autosufficiente:
La Lombardia e' energivora, non e' vero che ha l'autosufficienza energetica perche' e' una regione che consuma circa il 25% in piu' di quello che produce
E, quindi, la centrale si può fare. Ma Romani va anche oltre, smentendo del tutto il concetto che se si è autosufficienti non si riceve in dono l'impianto nucleare:
Non e' obbligatorio immaginare il mondo dell'energia al livello regionale, non e' che calcoliamo di mettere le centrali dove c'e' bisogno
La morale, quindi, è chiarissima: il governo deciderà da solo dove piazzare i reattori nucleari in base alla famosa lista dei siti stilata dalla Sogin che verrà, prima o poi, vagliata dall'Agenzia per la sicurezza nucleare. Agenzia che, conclude Romani, dovrebbe veder presto la luce: se ne parlerà al prossimo Consiglio dei Ministri, forse già in settimana.
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Questo post l'ho scritto per Ecoblog