Adesso arriva un nuovo studio che mette, purtroppo ci sarebbe da aggiungere, altra carne al fuoco. Secondo Andrea Baccarelli, responsabile del Centro di epidemiologia molecolare e genetica del Policlinico di Milano e adjunct professor all'Harvard School of Public Health di Boston, infatti, anche il sistema circolatorio non gode molto con le polveri sottili.
Insieme al centro Trombosi della Fondazione ospedale Maggiore Beccarelli ha analizzato i dati di circa duemila persone arrivando a stabilire una assai probabile correlazione tra PM10 e trombosi venosa profonda. Una brutta bestia di cui potete vedere, anche se probabilmente non capire, una foto in alto a sinistra.
I dati che emergono dallo studio sono abbastanza allarmanti, come conferma lo stesso ricercatore:
Realizzata in Lombardia, coinvolgendo più di duemila persone, l'indagine ha evidenziato che, per ogni aumento di 10 microgrammi di PM10 per metro cubo d'aria, si ha un incremento del 70% del rischio di trombosi
A diffondere questo triste annuncio ci hanno pensato gli zelantissimi aderenti all'associazione Gestione Corretta dei Rifiuti di Parma che, dopo aver mostrato come l'inceneritore che qualcuno vorrebbe costruirgli in città sorgerebbe a due passi da aziende alimentari come la Barilla, ora saggiamente si chiedono: se già Parma sfora i limiti di PM10 con il solo traffico cittadino, cosa potrebbe accadere se realmente facessero l'inceneritore?
Via | Associazione Gestione Corretta dei Rifiuti
Questo post l'ho scritto per Ecoblog