Se il disastro della Deepwater Horizon ha avuto almeno l'effetto di alzare ai massimi livelli l'attenzione sulla sicurezza delle piattaforme petrolifere off shore, non sembra che abbia ancora ottenuto il risultato di porre un limite al fiorente business del petrolio in mare.
L'ultima notizia, su questo fronte, viene dalla Tunisia. Per la precisione dal permesso di ricerca "Lambouka", nel mare antistante la città di Kerkouane. Per capirci, a non molte miglia nautiche dalle acque di Pantelleria.
In quello specchio di mare ADX Energy e Gulfsands Petroleum Plc hanno trovato altro petrolio e gas in buona quantità e stanno prendendo in considerazione l'ipotesi di mettere in produzione il giacimento. Ma non sono ancora sicure. Perchè? Dipende dalle condizioni climatiche.
In pratica le due aziende, e le altre che hanno quote minori del giacimento, non sanno ancora se continuare l'esplorazione subito, o aspettare condizioni meteo più favorevoli. Come mai tanta attenzione per il meteo? Perchè, sempre nello stesso specchio di mare, ad inizio agosto hanno avuto grossi problemi con le altre piattaforme.
Cinquantatre ore consecutive di cattivo tempo, infatti, hanno impedito ad ADX di modificare l'ormai famigerato Blow Up Preventer sull'impianto. Come riporta "Off shor eenergy today":
Modifications of the BOP to wellhead connection were necessary. The BOP stack was subsequently reinstalled and successfully pressure tested (including all joints, choke and kill lines up to 10,000 psi)
Tradotto in italiano: mettiamoci mano, prima che succede il guaio...
Via | RigZone, Off shore energy today
Foto | Flickr
Questo post l'ho scritto per Ecoblog