Bene, di quella lista di siti di certo c'è che tiene fuori Sicilia e Sardegna. La prima, però, forse le scorie radioattive ce le ha già. E i siciliani ovviamente non lo sanno. L'ipotesi, che gira da qualche anno ed è anche oggetto di una indagine della magistratura, viene riportata a galla da Sicilia Informazioni, una fonte giovane (il giornale ha pochi anni di vita, i giornalisti molti anni di carriera) ma valida.
Le scorie sarebbero sotterrate in una miniera di Pasquasia, a cavallo tra Enna e Caltanissetta. Una miniera di solfati, attiva dagli anni sessanta al 1992 e chiusa praticamente da un giorno all'altro. Il motivo della chiusura, riporta Sicilia Informazioni, potrebbe essere proprio la necessità di nascondere le scorie:
La miniera di Pasquasia, attiva fino al 1992, è stata la più importante miniera di solfati in Sicilia. Dopo la chiusura, è stata avviata un'indagine per sospetti rifiuti nucleari che sarebbero stati lì sepolti dal 1995, mentre la popolazione locale erano all'oscuro di tutto. Ciò spiegherebbe l'improvvisa chiusura della miniera, che era fonte d'occupazione per migliaia di persone. Ufficialmente la miniera venne smantellata per gli alti costi di realizzazione di una lunga condotta di scarico. Ovviamente, le istituzioni hanno da sempre negato la presenza di scorie tossiche nella zona, ma ancora oggi, nell'area, si registra un alto tasso di tumori e leucemie tra la popolazione
La conduttura in questione doveva arrivare fino a Licata, sulla costa meridionale della Sicilia e vicino a Gela. Un tragitto effettivamente abbastanza lungo ma neanche tanto se paragonato all'estensione dei vari oleodotti ed etilenodotti presenti nel sottosuolo siciliano.
La miniera non era in perdita, il mercato c'era, la conduttura si poteva fare. Che fosse vera l'ipotesi delle scorie radioattive?
Via | Sicilia Informazioni
Foto | Flickr
Questo post l'ho scritto per Ecoblog