Inaugurato a Martinengo (in provincia di Bergamo) un nuovo impianto di produzione di biogas dai rifiuti della filiera zootecnica lombarda. Realizzato con gli sforzi di dieci imprese zootecniche riunite nell'Agroenergie Bergamasche Sca, l'impianto prende i classici due piccioni con una fava.
Da una parte produce biogas, utile per produrre energia elettrica, dall'altra abbatte l'inquinamento da nitrati derivante soprattutto dalla gran quantità di letame prodotto dagli animali d'allevamento. Nitrati che, se non opportunamente trattati, rischiano di infiltrarsi nei terreni e andare a finire nelle falde acquifere.
La legge, però, è molto stringente sulle quantità di nitriti e nitrati presenti nelle acque potabili e, per tanto, questi residui chimici della decomposizione del letame potrebbero rendere inutilizzabili per l'uso umano molte falde. Ragionevole, per questo, la soddisfazione dell'assessore regionale lombardo all'Agricoltura, Giulio De Capitani:
Il Biogas in Lombardia non è solo un'energia, ma molto di più. Significa rispetto per l'ambiente, ma è anche elemento di grande sviluppo economico per le nostre aziende. La nostra regione è leader nazionale in questa tecnologia. Un settore con numeri importanti e in costante crescita: 90 sono gli impianti in funzione e oltre 120 quelli già programmati. Biogas e digestione anaerobica degli affluenti di allevamento sono un mezzo per assicurare un futuro ecosostenibile a una moderna zootecnia, contribuendo a garantire contemporaneamente il necessario rispetto dei parametri ambientali: la qualità delle acque, la qualità dell'aria e la stessa qualità del suolo
Soddisfatti anche gli allevatori che, oltre al latte e alla carne, adesso possono vendere anche un po' di energia elettrica. In tempi di crisi della zootecnia, come questi, non è male.
Via | Regione Lombardia
Foto | Flickr
Questo post l'ho scritto per Ecoblog