Secondo l'Aper, l'Associazione produttori di energia da fonti rinnovabili, investire in energia verde ha un ritorno economico pari a tre-quattro volte il capitale iniziale.
Almeno così ha detto il direttore dell'associazione, Marco Pigni, al ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo. Pigni, poi, ha fornito dati impressionanti sul settore: nel 2008 l'energia verde ha prodotto circa 7 miliardi di chilowattora in più rispetto al 2007.
Il 60% dell'aumento deriva dall'idroelettrico, mentre tutte le altre fonti rinnovabili insieme si dividono il restante 40%.
Decisamente dei bei numeri che, a leggerli con un poco di malizia, svelano un po' tutta la "questione rinnovabili" italiana. C'è la corsa all'oro e alle autorizzazioni, a volte approfittando della colpevole ignoranza in materia degli amministratori locali (magari togliere un centesimo ai certificati verdi per spenderlo in formazione a sindaci e assessori non farebbe male), ma c'è anche la corsa del politico locale di turno che, ignorante in materia ma comunque sempre furbissimo, ha capito che gestire la torta è la fonte del potere del prossimo decennio.
Scannatevi pure: forse questa volta, almeno un po', ci conviene. Ma scannatevi in fretta!
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