La Guardia di Finanza di Santa Maria Capua Vetere ipotizza una maxitruffa per la realizzazioni di centrali elettriche a biomassa in Campania.
Mai come in questi casi si dovrebbe ribadire che nessuno è colpevole prima del terzo grado di giudizio. E mai come in questi casi si dovrebbe sperare che si tratti di un abbaglio degli inquirenti.
Non voglio fare la cronaca, la trovate qui. Il commento, però, ci vuole. Perchè se la Guardia di Finanza ha ragione vuol dire che la malapolitica si sta mangiando anche questo pezzo d'Italia, uno dei pochi da cui arriva qualche speranza di ripresa. D'altronde la torta è enorme e succosa e gli incentivi statali per chi costruisce impianti alimentati da fonti rinnovabili sono abbondanti e durano una ventina d'anni.
Il guaio è che qualche politico potrebbe pensare che parte della torta spetta anche agli amministratori. E non è affatto così: se i politici vogliono fare soldi con le rinnovabili, cambino mestiere e li facciano da imprenditori. Il mercato è ancora giovane e c'è spazio per tutti.
L'altro guoi, poi, è che ancor prima dei processi qualcuno prenda spunto da fatti di cronaca come questi per tentare la mazzata agli incentivi. Sarebbe pericolosissimo, le rinnovabili non hanno futuro senza un robusto supporto pubblico.
In questo caso, anche più che in altri, speriamo che la giustizia sia rapida.
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