Rigassificatore Melilli: sempre più lontano

Salta per l’ennesima volta la conferenza dei servizi a Palermo, Confindustria perde la pazienza e la stampa locale fa terrorismo psicologico.

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Leggo oggi su La Sicilia, a pag.12 (economia e finanza regionale), che il progetto del rigassificatore di Melilli è a rischio.



La riunione dei sindaci dell’area interessata (il rigassificatore dovrebbe sorgere a Marina di Melilli, all’interno del polo industriale di Priolo-Augusta-Melilli), prevista per ieri, è andata deserta.
Salta anche, di conseguenza, la conferenza dei servizi prevista per domani a Palermo: non avrebbero di cosa parlare…

L’articolo su La Sicilia, offre ampio spazio al commento di Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia, che vede nero sul futuro industriale dell’isola se non passa il rigassificatore:
Incombe il rischio che la Ionio Gas, titolare del progetto, lo abbandoni. Partner paritari di Ionio Gas sono Erg e Shell. Quale immagine della Sicilia porterà la Shell nel mondo? Quale messaggio agli investitori internazionali? Uno solo: la Sicilia non è affidabile per nessun investimento.
Mi sembra una posizione abbastanza chiara, c’è poco o nulla da commentare.
Più interessante, invece, citare quelli che, a detta di Lo Bello, sono i motivi che rischiano di far saltare il rigassificatore:
Questo stop al rigassificatore ha nomi e cognomi, che stanno nella classe politica provinciale e regionale. Si stanno adottando due pesi e due misure per il progetto di Porto Empedocle (dell’Enel) e per questo di Melilli (della Ionio Gas). Perchè? Il presidente Lombardo non può più rimanere in silenzio.
I nomi e congomi li sa Lo Bello, ma qualcuno lo sanno anche gli altri: tutti.

Due in particolare: il sindaco di Melilli, nonchè ex assessore regionale all’Ambiente, Pippo Sorbello (Mpa, partito del presidente Lombardo) e il deputato regionale Pippo Gianni (Udc, ex compagno di giunta regionale di Sorbello, nel ruolo di assessore all’Industria).

Provengono entrambi dalla provincia di Siracusa, si conoscono benissimo e hanno entrambi lavorato al (defunto?) Pears, il Piano energetico regionale ambientale siciliano. “Temporaneamente” in stand by a causa della mancanza dei decreti attuativi e della abbondanza dei ricorsi al Tar.

Bene, in quel piano approvato da entrambi e firmato da Gianni erano presenti entrambi i rigassificatori siciliani, quello di Porto Empedocle e quello di Priolo-Melilli.

Sorbello, durante l’ultima campagna elettorale, ha detto-ridetto-ribadito che il rigassificatore di Melilli non si sarebbe mai fatto.




Quando è stato nominato assessore, tutti erano convinti che il progetto sarebbe stato bruciato nella stufa… e invece no, si va avanti.

Pippo Gianni, invece, ha espresso un parere positivo al rigassificatore, ma condizionato al fatto che si faccia in alto mare, off-shore.

Peccato, però, che non si sia premurato anche di far inserire tale clausola nel Pears.

Eppure, da titolare dell’assessorato regionale all’Industria, aveva ben modo di farlo…

Torniamo al pezzo de La Sicilia di oggi, 25 novembre 2009: in chiusura il quotidiano riporta un ulteriore motivo di slittamento della conferenza dei servizi di domani: il deputato regionale del PD Mario Bonomo, in qualità di presidente della commissione Rischio ambientale all’Assemblea regionale siciliana, ha inviato una lettera a Lombardo nei giorni scorsi per chiedere il rinvio poichè, nota il quotidiano non senza un pizzico di sarcasmo, ha appena “scoperto” che vicino alla zona dove dovrebbe sorgere l’impianto ci sono dei siti militari.

Ci vorrebbe, quindi, il nulla osta del ministero della Difesa.

Ad essere onesto, la storia di Bonomo già la sapevano in molti, avendo visto il puntualissimo video messo su youtube da Salvo Maccarrone.



Mi associo, in ogni caso, al sarcasmo del quotidiano perchè è veramente strano che il presidente della commissione Rischi ambientali anche solo si chieda se sia necessario il nulla osta della Difesa.

Dal ruolo che ricopre, dovrebbe saperlo e non chiederlo…

In chiusura, di nuovo l’articolo. Si badi bene che la prossima citazione non è un virgolettato di Ivan Lo Bello, come i precedenti, ma farina del sacco del giornalista (Salvatore Maiorca):
Ma incombe anche un altro rischio: l’abbandono del territorio da parte dell’Erg. Il che vuol dire di buona parte della zona industriale siracusana. E dall’industria proviene oltre il 40 per cento del reddito prodotto in questa provincia, ma anche il sostegno ai consumi in tutto il territorio. Tutto questo rischia di svanire.
Allora, mi chiedo, cosa scriveva La Sicilia nel giugno 2008 quando la russa Lukoil si comprò mezza raffineria Isab, sempre di proprietà della Erg?

Fece, per caso, qualche commento? Si preoccupò del futuro del polo industriale siracusano? Si pose il dubbio sul fatto che, magari, dal punto di vista sindacale i russi sarebbero stati forse meno teneri della Erg?

No, non si fece nessuna di queste domande. Si limitò a fare poco più del copia e incolla del comunicato ufficiale della Erg, secondo il quale l’affare era, ovviamente, estremamente positivo per tutti.

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