Sicilia e Sardegna si possono scordare le infrastrutture energetiche
Ho appena letto una notizia che non mi rassicura per niente… avete presente la vicenda dell’Alcoa?
Ve la sintetizzo: Alcoa è una multinazionale americana che fa alluminio in una quarantina di paesi tra i quali l’Italia. Per la precisione a Fusina, in Veneto, e Portovesme, in Sardegna.
Per anni Alcoa ha prodotto alluminio in Italia usufruendo di una tariffa scontata per l’energia elettrica. Tanta energia, visto che per fare, fondere e stampare l’alluminio ne serve realmente un fiume.
Il 19 novembre 2009, però, la pacchia finisce: l’Unione Europea decide che la tariffa scontata equivale ad un aiuto di Stato e, di conseguenza, va eliminata.
Alcoa, fatti due conti, intuisce che pagare l’energia elettrica a costo di mercato gli costerebbe otto milioni di euro in più al mese. Decisamente troppi per proseguire con la produzione in Italia.
In Veneto, a dire il vero, non ci sono grossi problemi ma in Sardegna la situazione è ben più grave.
Perchè in Sardegna l’energia costa molto di più che in Veneto…
Questa tabella, fonte GME, mostra il prezzo dell’energia elettrica nelle varie zone dell’Italia riferito al 21 gennaio, pochi giorni fa.
La Sardegna è sopra la media, ma non moltissimo. Quello che spaventa è il picco del prezzo: 142 euro al MW/h contro i 90 euro del nord Italia.
Per questo motivo l’Alcoa vuole fuggire, con questi prezzi…
Vi chiedete da dove venga il caro-megawatt? Semplice: dal pessimo sistema elettrico sardo, accoppiato al pessimo parco produttivo. Entrambi, essendo la Sardegna un’isola, sono estremamente rigidi: se la produzione di energia, in un determinato momento della giornata, è inferiore alle necessità c’è poco da fare e non ci sono grandi possibilità di importarla.
E, di conseguenza, il prezzo sale alle stelle visto che siamo in un libero mercato dell’energia.
In quella tabella, però, a far paura non è tanto la Sardegna ma la Sicilia che ha prezzi ancora più elevati.
Per di più, se in Sardegna il caro-megawatt arriva con i picchi di richiesta, la Sicilia è costantemente in emergenza: il prezzo dell’energia è sempre alle stelle esattamente per gli stessi motivi della Sardegna.
In Sicilia, però, gli abitanti e le attività produttive sono il triplo e, quindi, la produzione di energia è costantemente “pelo pelo”.
Allora? L’Alcoa se ne va? No, non se ne va perchè Scajola ha trovato la soluzione: ridiamo lo sconto all’Alcoa (e agli altri “energivori”) trasformandolo in qualcosa di più “digeribile” per l’Europa.
La soluzione viene così descritta dal comunicato stampa ufficiale del governo:
un decreto-legge che predispone le misure necessarie a garantire la messa in sicurezza e il potenziamento del servizio elettrico nazionale nelle Isole maggiori; l’intervento normativo è mirato a porre rimedio per il prossimo triennio, nelle more del necessario potenziamento infrastrutturale, a situazioni critiche nel funzionamento delle reti elettriche in Sicilia e in Sardegna. A tal fine viene istituito un nuovo servizio di fornitura di energia elettrica volto a rendere disponibile a Terna s.p.a., in qualità di gestore e concessionario del sistema di trasmissione e del dispacciamento su ciascuna isola, ulteriori risorse per la migliore gestione del sistema
Decisamente poco chiaro e poco dettagliato, per saperne di più bisogna smanettare con Google e trovare un documento all’interno della rassegna stampa (mi pare di capire che sia un pezzo del Sole 24 Ore):
si offre ai grandi clienti energìvori, Alcoa in primis ma non soltanto, una riduzione sul costo dell`elettricità in cambio della disponibilità concessa a Terna, gestore del sistema di trasmissione, di ridurre o distaccare la capacità di prelievo di energia elettrica dalla rete
In pratica: se accetti che ogni tanto ti possiamo staccare la corrente noi te la passiamo scontata.
A quanto? Pochissimo: 30 euro al megawatt/ora. Mica male, tanto siamo tutti in crisi e ogni tanto una fermata ci può stare…
Avrete notato che il decreto parla sia di Sardegna che di Sicilia: niente di strano, vista la situazione sopra descritta.
Ricapitolando: Sicilia e Sardegna hanno una rete elettrica che fa pietà con infrastrutture che aspettano da anni di passare dalla carta al cantiere e il governo che fa?
Alza le mani!
Infrastrutture? Mai, piuttosto ti stacco la luce…
Cari miei isolani, l’estate prossima state attenti col condizionatore che Scajola vi può lasciare al buio.
Prima di chiudere, sempre dalla rassegna stampa del governo apprendo che le aziende che potrebbero usufruire dello sconto-distacco sono, per la Sardegna, Otefal Sail ed Euroallumina (alluminio, come l’Alcoa), Vinyls ed Equipolymers (chimica), mentre in Sicilia sono Alfa Acciai e Duferco (entrambe acciaio) e i due cementifici di Italcementi (Isola delle Femmine) e Unicem (Priolo).
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