Ragusa: cartoline anti nucleare

Dopo il pezzo di Repubblica, oggi tutti parlano di una centrale nucleare nel ragusano. Ma i giornalisti di Repubblica non sono mai stati “tra Marina di Ragusa e Torre di Mezzo”…

Faro-punta-secca

Dopo aver letto oggi su Repubblica l’articolo “Nucleare il Pd sfida l'esecutivo”, tutti i politici locali ragusani si son dati da fare per prendere posizione sulla possibilità di impiantare una centrale nucleare nel ragusano.


La mappa riportata dal quotidiano, solo nella versione cartacea, parla di un possibile sito “tra Marina di Ragusa e Torre di Mezzo”.

Non vi riporto le varie reazioni all’ipotesi nucleare ragusana perchè, sinceramente, mi sembra assai grave anche il solo fatto che i politici locali prendano posizione in merito, visto che la possibilità di piazzare una centrale tra Marina e Torre di Mezzo è una clamorosa bufala.

La mia personale opinione sul nucleare, invece, è sempre la stessa: prima troviamo la soluzione per il deposito delle scorie (magari evitando soluzioni “alla francese”) e poi pensiamo ai siti dove fare gli impianti.

Ma con cartine aggiornate, non quelle che girano ancora oggi…

Come ammette lo stesso giornale, infatti, tutte le ipotesi sono le stesse di trent’anni fa: la mappa è quella stilata dal Cnel nel 1979 incrociando i dati sul rischio sismico, sulla popolazione e sulla disponibilità di acqua.

Il problema, però, è che dal 1979 ad oggi la fascia costiera tra Marina di Ragusa e Torre di Mezzo, circa otto chilometri, è profondamente cambiata e tutti i presupposti che trent’anni fa avrebbero permesso di piazzare un impianto nucleare sono venuti meno.

Ovviamente quelli di Repubblica la zona non la conoscono. Io ci vivo.

Sissignore, sto proprio là.

Anzi, qui: questo post lo sto scrivendo a Punta Secca, esattamente in mezzo tra le due località ipotizzate da Repubblica.

Mi sembra quindi utile mostrarvi cosa c’è, oggi, tra Marina e Torre di Mezzo.

Nel 1979 in quegli otto chilometri non c’era praticamente nulla, solo campagna e qualche piccola e romantica casetta che affacciava sul mare.

Nel 2010, invece, in periodo estivo si raggiungono tranquillamente i 50-60.000 abitanti.
Il territorio, nel frattempo, è stato colonizzato dalle serre:

serre-punta-secca
Ce ne sono a migliaia, non appena ti allontani 50 metri dal mare le trovi tutte in fila a prendere il sole. Se anche volessero mettere un impianto nucleare vicino al mare, non avrebbero lo spazio.


E conoscendo il produttore agricolo medio del ragusano, col cavolo che si vende la terra. Preferisce morire…
Dal punto di vista turistico, invece, c’è tutto un mondo che nel ‘79 non esisteva.

Partiamo da Marina di Ragusa, dove è appena stato inaugurato un porto turistico da 55 milioni di euro:

porto-marina-di-rausa
I ragusani lo aspettavano da decenni e, finalmente, adesso lo hanno visto realizzato. Difficile coniugarlo con un impianto nucleare…

Proseguendo verso Torre di Mezzo, direzione ovest, ci sono una serie sterminata ville, villette, residence e persino un circolo velico.

Per non parlare del lido balneare della Polizia di Stato.

Si arriva, procedendo sempre verso ovest, a Punta Secca, la patria di Montalbano (e anche la mia). Oltre alla famosa casa di fronte alla spiaggia

Casa-Montalbano

vi consiglio anche la piazzetta col faro

Punta-secca-piazza-faro
Tirando dritto, e superando altre diecimila serre, arrivate a Torre di Mezzo.


Ai tempi della famosa mappa del Cnel era solo una graziosa spiaggetta. Poi è arrivato il chioschetto.

Me lo ricordo benissimo quel chioschetto: aveva un nome arabeggiante e certe sere, in estate, ci facevano i concertini rock alternativi.

Entravi dentro e ti davano il boccaletto di birra corretta col gin a 2.000 lire e la pepata di cozze a 5.000 lire. Era ottima quella pepata, ve lo dico io che non ho mai avuto il coraggio di assaggiarla…

Ma la cosa bella del chioschetto era il fatto che era così sperduto che si stava una meraviglia.

Negli anni novanta ci andavo con gli amici per fumare e bere di nascosto la birra col gin a 2.000 lire. Uscivo con 10.000 lire in tasca, ero piccolo e felice.

Oggi al posto del chioschetto c’è un locale fashion dal nome rimineggiante e tutte le sere, in estate, è pieno zeppo della meglio gioventù ragusana.

Lui col macchinone, lei con i tacchi in spiaggia. Tette e culi a parte, lo preferivo prima.

Tutto sommato, però, la zona è ancora gradevolissima per il turista medio. Specialmente quello del nord che appena vede il mare e appena sente “minchia” si crede in paradiso.

Il posto è pure economico, se vi serve una sistemazione per l’estate fatemi un fischio che organizzo io, ho due o tre casette sotto mano che ve le faccio prendere a poco prezzo.

Per la centrale nucleare non vi preoccupate: tra Marina di Ragusa e Torre di Mezzo non la faranno mai…


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