Incuriosito dalla pubblicità che ho sentito alla radio ho comprato il primo numero di "Ambientenergia". E' la versione cartacea del sito omonimo, dedicato all'ecologia e alle energie rinnovabili (e non solo), e porta sulla carta stampata molti dei contenuti della versione web più qualche approfondimento. Tra questi c'è un articolo, che purtroppo non è stato pubblicato anche sul sito, dal titolo "Buttati al vento - Investiamo nell'eolico 3,5 miliardi ma la rete non regge e una pala su cinque deve essere fermata".
Assolutamente consigliato. Con una impostazione finalmente laica questo articolo descrive la situazione paradossale dell'eolico nel sud Italia: tanto vento, tante pale e di grossa dimensione, ma spesso ferme per motivi tecnici. Il perché lo spiega bene il pezzo:
Se immaginiamo la rete [elettrica] come una grande vasca dalla quale attingono le diverse utenze, finora alimentata da una serie di rubinetti sempre aperti (le centrali termoelettriche), stiamo ora aggiungendo un'altra serie di getti d'acqua che fluttuano in modo libero: è evidente che la cosa non può funzionare. Se si vuole mantenere in sicurezza la rete elettrica è indispensabile poter variare la potenza immessa per accordarla a quella richiesta