Veloce come un razzo, Legambiente riporta la notizia della bocciatura dell'Epr di Areva. E torna a promettere battaglia.
“Altro che gioiello della tecnologia, la sicurezza dell’Epr è pura utopia”. Così Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, sulle riserve espresse sui sistemi di sicurezza dei reattori di terza generazione Epr dalle autorità per la sicurezza nucleare francese, finlandese e britannica.
“Il governo italiano - prosegue Ciafani - ha propagandato, nell’ultimo anno e mezzo, la terza generazione avanzata come una tecnologia sicura e pulita senza fare i conti con la realtà; ora la bocciatura delle agenzie di sicurezza mette in evidenza i rischi a cui andrebbero incontro le popolazioni dei territori interessati dalla costruzione di questo tipo di centrale”.
Legambiente continuerà la sua mobilitazione “per il clima, contro il nucleare” per informare correttamente i cittadini delle aree del nostro Paese che rischiano l’arrivo dei quattro reattori previsti dall’accordo italo francese di febbraio scorso. A cominciare da Caorso, Latina, Trino Vercellese e Garigliano, i quattro siti già sede delle nostre vecchie centrali, ma anche Montalto di Castro, Monfalcone, Termoli, Termini Imerese e alcune zone della Puglia.
Fonte: comuncato stampa Legambiente.
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