Rinnovabili: quanto tempo ancora dovremo aspettare?

Incuriosito dalla pubblicità che ho sentito alla radio ho comprato il primo numero di "Ambientenergia". E' la versione cartacea del sito omonimo, dedicato all'ecologia e alle energie rinnovabili (e non solo), e porta sulla carta stampata molti dei contenuti della versione web più qualche approfondimento. Tra questi c'è un articolo, che purtroppo non è stato pubblicato anche sul sito, dal titolo "Buttati al vento - Investiamo nell'eolico 3,5 miliardi ma la rete non regge e una pala su cinque deve essere fermata".

Assolutamente consigliato. Con una impostazione finalmente laica questo articolo descrive la situazione paradossale dell'eolico nel sud Italia: tanto vento, tante pale e di grossa dimensione, ma spesso ferme per motivi tecnici. Il perché lo spiega bene il pezzo:
Se immaginiamo la rete [elettrica] come una grande vasca dalla quale attingono le diverse utenze, finora alimentata da una serie di rubinetti sempre aperti (le centrali termoelettriche), stiamo ora aggiungendo un'altra serie di getti d'acqua che fluttuano in modo libero: è evidente che la cosa non può funzionare. Se si vuole mantenere in sicurezza la rete elettrica è indispensabile poter variare la potenza immessa per accordarla a quella richiesta

L'E-Cat di Andrea Rossi dalla A alla Z



Il catalizzatore di energia "E-Cat" di Andrea Rossi, da alcuni mesi a questa parte, si è guadagnato l'attenzione della stampa di mezzo mondo e degli scienziati delle maggiori università.

Più o meno divisi a metà tra chi ci crede e chi no. Dell'E-Cat ho scritto più volte su l'Essenziale e dopo l'ultimo test effettuato il 28 ottobre, a quanto pare andato bene, credo sia utile ricapitolare l'intera vicenda.

Sono convinto che sia utile per capire come si sia mosso Rossi in questi mesi. Il che aiuta anche a comprendere perché sia stato così tanto criticato: alti e bassi, fughe in avanti e passi indietro con tanto di accordo commerciali poi stracciati in meno di quindici giorni.

Ho raccolto tutti gli articoli che ho scritto su questa vicenda, in ordine rigorosamente cronologico, per migliore comprensione di cosa sia già successo, di cosa stia accadendo in questi giorni e di cosa potrebbe venire per il futuro. Li trovate dopo il salto...

Incidente nucleare in Francia: esplode forno a Marcoule, pericolo radiazioni anche per l'Italia

Pessime notizie: l'impianto di trattamento dei rifiuti nucleari di Marcoule, a meno di 250 Km in linea d'aria dall'Italia, è saltato in aria...Tutti i dettagli a questo link

Agricoltura biologica confezionata: +11.6% nel 2010

Agricoltura biologica confezionata: +11.6% nel 2010


L'agricoltura biologica continua a vendere bene sul mercato. Lo dimostrano i dati diffusi dall'Ismea, l'Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, relativi al 2010. I dati Ismea si riferiscono alla vendita di prodotti agricoli biologici confezionati. Gli incrementi maggiori sono nel settore lattiero caseario ( 13,2%), biscotti e snack ( 13,5%), ( 10,2%), pane e prodotti sostitutivi ( 12,3%) e miele ( 8%).

Crescono, ma meno, anche frutta e ortaggi (+4,2%) e le uova biologiche che crescono del 7,4%. Quest'ultime, tra l'altro, rientrano nella graduatoria dei cinque prodotti biologici più venduti. Impressionante la crescita di pasta e riso (+22,3%) e salumi ( 56,4%). Per quanto riguarda i compratori, invece, il nord Italia si conferma il mercato migliore per gli alimenti biologici:

Nord-Est e Mezzogiorno sono le macroripartizioni geografiche in cui emergono i maggiori incrementi nel 2010, anche se il Nord-Ovest è l'area con la più alta incidenza sulla spesa nazionale. Il consumo di prodotti bio si conferma, comunque, un fenomeno localizzato prevalentemente nel Settentrione d'Italia, che concentra da solo oltre il 70% degli acquisti

Via | Ismea
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Sciopero a Fiumesanto per le perdite di petrolio dalla centrale E.ON



Sono in sciopero da tre giorni gli operai della centrale termoelettrica E.ON di Fiumesanto, in provincia di Sassari. Chiedono all'azienda di chiudere per sempre i due gruppi a olio combustibile della centrale e di convertirli a carbone. Dicono, ovviamente, "carbone pulito". Con gli operai ci sono tutti i sindacati maggiori: Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uilcem-Uil.

La richiesta di riconversione della centrale non è di questi giorni, ma si è fatta molto più pressante dopo il disastro ambientale causato dallo sversamento in mare di una gran quantità di combustibile destinato alla centrale, che ha causato una piccola marea nera con ripercussioni molto serie anche sull'economia locale, la pesca e (tra qualche mese) il turismo.

Buona parte della politica locale è concorde con l'ipotesi di riconversione: la presidente della Provincia Alessandra Giudici e i sindaci di Sassari e Porto Torres, Gianfranco Ganau e Beniamino Scarpa, hanno inviato una lettera al ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani per chiedere l'immediato avvio della realizzazione dei gruppi a carbone da parte della multinazionale tedesca E.On.

Dalla loro parte, però, politici operai e sindacalisti non avranno certamente gli ambientalisti: l'opzione del carbone non è percorribile sia per via del pulviscolo che per l'impatto sul clima di questo combustibile fossile. La centrale di Fiumesanto, infatti, è stata già oggetto di un blitz di Greenpeace nel 2008.

Via | Ventirighe
Video | Youtube

Rigassificatore di Livorno, per Greenpeace è un "complotto in alto mare". Il dossier

Rigassificatore di Livorno, per Greenpeace è un "complotto in alto mare". Il dossier"Complotto in alto mare", senza dubbio un nome che fa colpo per l'ultimo dossier di Greenpeace, dedicato alla procedura autorizzativa del rigassificatore off shore di Olt (Iren e E.ON) di fronte le coste di Livorno e Pisa, in pieno santuario dei cetacei. Non si tratta più delle lamentele dei residenti, che rischiano di veder scappare i turisti, sono cose più gravi quelle denunciate dall'associazione ambientalista.

Il "Decreto Milleproroghe" salva le case abusive della Campania. E le quote latte...

Il \"Decreto Milleproroghe\" salva le case abusive della Campania. E le quote latte


Per una volta gli allevatori del nord vanno a braccetto con i costruttori abusivi del sud. Cosa ci fanno insieme queste due categorie? Semplice, il "Milleproroghe"! Cioè il decretone approvato ieri dal Senato per sanare, come avviene ormai ogni anno, piccole e grandi questioni della politica italiana rimaste in sospeso.

Accanto a misure giuste e sacrosante, come la conferma del congelamento dei tributi per le popolazioni terremotate d'Abruzzo e alluvionate del Veneto, ci sono alcune furbate diciamo così "classiche". La prima è il rinvio dell'abbattimento delle prime case abusive in Campania. Ruspe ferme fino a nuovo ordine, in teoria fra un anno ma solo in teoria. Perché c'è un Milleproroghe all'anno, quindi...

Miti e leggende sul grande eolico

Miti e leggende sul grande eolicoAper Grandeolico, associazione che riunisce i gestori di molti dei grandi parchi eolici in Italia, non ci sta a veder massacrati i mulini a vento e ribatte, colpo su colpo, alle tante critiche che questi impianti ricevono da qualche tempo a questa parte. Incentivi, mafia, inutilità, sono solo alcuni dei "falsi miti" che Aper vuole sfatare anche grazie alla sua ultima pubblicazione: il Windbook. Forse la parte più interessante è quella che tratta degli incentivi statali:

I consumatori domestici italiani possono osservare la tariffa destinata alle fonti assimilate (inceneritori, cogenerazione attraverso carbone, scarti di raffineria e industriali) e rinnovabili nella componente A3 della propria bolletta dell'energia elettrica. In base ai dati per il 2009 dell'Autorità per l'Energia elettrica ed il gas e del Gestore dei Servizi Energetici, la parte dei certificati verdi per l'energia eolica rappresenta meno del 9% della componente A3 e lo 0,5% dell'intera bolletta. Ciò significa che, a livello tariffario, una famiglia italiana spende mediamente per l'energia eolica il costo di due caffè all'anno

Caffè a parte, un altro mito sfatato è quello del vento che mancherebbe in Italia:

La producibilità media del parco eolico installato riferita all'anno 2009 in Italia è stata di 1.580 ore equivalenti di produzione a massima potenza, poco inferiore a quella tedesca (1.700 ore)

Da notare il termine "producibilità" e non "produzione" perché, effettivamente, 1.580 ore di produzione l'eolico italiano non le fa: a causa della scarsissima qualità della rete elettrica italiana spesso e volentieri le pale vengono fermate per evitare sovraccarichi. Verrebbe da chiedersi se questo è colpa del vento, degli incentivi o della mafia...

Via | Aper Grandeolico
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In Inghilterra l'eolico costa troppo?

In Inghilterra l'eolico costa troppo?


Anche in Inghilterra polemiche sull'energia eolica e sugli incentivi statali che la sostengono: il ministro per l'Energia inglese Charles Hendry, rispondendo ad una interrogazione parlamentare, ha affermato che l'eolico è costato circa 2.2 miliardi di sterline dall'aprile 2002 al marzo 2010.

Alla domanda sul quando l'eolico potrà reggersi sulle sue gambe, quindi senza incentivi, Hendry ha risposto che non si può fare alcuna stima. Quindi non lo sa. Ma la cosa che più spaventa i sudditi della Corona è il modo in cui verranno pagati gli incentivi all'energia eolica: più tasse e accise sui carburanti.

Tutto questo in un paese che ha grandi progetti di sviluppo nel settore dell'eolico off shore, come la rete del Mar del Nord, e che già ospita la più grande centrale eolica off shore del mondo, quella del Kent. Nessuno, a quanto risulta, ha ancora chiesto al ministro della Salute inglese quanto risparmierà il paese in assistenza sanitaria grazie alla produzione di energia pulita.

Via | Daily Mail
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Obama rinuncia alla legge contro le emissioni di CO2

Obama rinuncia alla legge contro le emissioni di CO2Bye bye Cap and Trade: nella legge finanziaria appena presentata da Barack Obama alla Camera dei Deputati statunitense la proposta di istituire il mercato delle emissioni di CO2 non c'è. Il presidente americano ha dovuto mestamente rinunciarvi, viste le mutate condizioni politiche in parlamento.

La legge che prevedeva di far pagare alle aziende americane che emettevano troppa CO2 faceva parte del programma presentato agli elettori americani ed era stata già presentata alla Camera, con esito positivo. L'opposizione repubblicana in Senato, però, l'aveva fatta bocciare.

Adesso, dopo il recente capovolgimento politico delle ultime elezioni che hanno visto trionfare i repubblicani, Obama ha preferito non inserire nemmeno la proposta del Cap and Trade nella finanziaria: il rischio di vedersi bocciare tutto il piano economico per garantire il vecchio diritto delle aziende americane a far ciò che vogliono ha suggerito al presidente americano di abbandonare i suoi propositi ambientalisti. Resta in vigore, però, il mercato delle emissioni voluto da Schwarzenegger in California.

Via | M&C
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Referendum acqua, nucleare ed elezioni nella stessa data?

Referendum acqua, nucleare ed elezioni nella stessa dataMentre si riscalda la macchina referendaria per i due super quesiti che verranno proposti agli italiani a breve (quello sull'acqua pubblica e quello sull'energia nucleare), si è già capito che entrambi i referendum avranno un solo grande nemico: l'astensionismo.

Per combatterlo, e per risparmiare qualche euro che di questi tempi male non fa, la proposta che arriva dalle associazioni pro acqua pubblica e da quelle anti nucleare è sempre la stessa: accorpare i referendum con le elezioni amministrative che si svolgeranno tra primavera e inizio estate in molti comuni italiani.

Riguardo al referendum sull'acqua pubblica la richiesta di accorpamento può essere anche sottoscritta su internet, andando sul sito acquabenecomune. Per quanto riguarda il nucleare, invece, la strategia scelta è stata diversa: le associazioni ambientaliste hanno scritto a Silvio Berlusconi e a Roberto Maroni, rispettivamente premier e ministro dell'Interno, per chiedere che si voti nello stesso giorno delle amministrative.

Via | Legambiente, Acqua Bene Comune
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Enel: dopo il concertone di Cerano anche il Festival di Sanremo

Enel ama la musica: dopo Cerano, anche SanremoEnel Energia, il pezzo di Enel che vende energia elettrica nel mercato libero, ha annunciato di aver stretto un contratto con il Teatro Ariston di Sanremo per la fornitura di elettricità. E afferma, e garantisce, che sarà tutta energia rinnovabile e certificata RECS (Renewable Energy Certificate System).

Obiettivo dell’accordo, lo dice l'Enel stessa, è contribuire, anche attraverso il nome del prestigioso concorso canoro, ad una crescente consapevolezza ed attenzione nei confronti delle fonti rinnovabili. E poi aggiunge che il Festival della canzone italiana alimentato col contrattino appena firmato eviterà l’emissione in atmosfera di circa 50 tonnellate di anidride carbonica.

Tradotto in ecologico: greenwashing allo stato brado. Fa ridere, a cinque giorni dall'inizio del Festival di Sanremo, leggere che Enel si faccia pubblicità in questo modo mentre ad agosto (notoriamente mese di pausa per giornalisti e blogger ambientali che sono tutti in spiaggia a godersi l'energia solare), fa i concertoni nella centrale a cbon di Cerano con Irene Grandi e Patty Pravo, con quest'ultima riserva del terzino Simone Cristicchi.

Perché Cerano è Cerano...

Via | Enel
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UniCredit entra nel progetto Desertec

UniCredit entra nel progetto Desertec


Anche le banche italiane dentro il progetto Desertec: apre le danze UniCredit che ha annunciato, tramite comunicato stampa, di essere entrata a far parte della Desertec Industrial Initiative (Dii). Un po' per coscienza, un po' per soldi.

Abbiamo deciso di diventare azionisti di Dii e ciò rappresenta un ulteriore passo nell’ambito della nostra strategia complessiva volta alla sostenibilità, dando il nostro contributo alla lotta contro il cambiamento climatico

Così parla Vittorio Ogliengo, di UniCredit senza citare le possibilità economiche che, tra l'altro, ancora sono tutte da valutare: Desertec prevede la produzione in nord Africa, entro il 2050, del 15% dell'energia elettrica consumata in Europa partendo da fonti rinnovabili (soprattutto eolico e solare termodinamico a concentrazione). Quel che ancora non è chiaro, invece, è se di qui a quella data ci sarà la possibilità di captare gli incentivi statali europei anche per la produzione elettrica rinnovabile africana.

Nuove norme su "appalti verdi" e pile esauste

Nuove norme su "appalti verdi" e pile esauste


L'Italia si adegua alla normativa europea sui parametri ambientali per gli appalti pubblici: il Consiglio dei Ministri emanato due decreti legislativi per il recepimento della 2009/33 che ha a che fare con il risparmio energetico e l'efficienza energetica negli appalti delle pubbliche amministrazioni. Il provvedimento prevede che le amministrazioni aggiudicatrici, gli enti aggiudicatori e gli operatori soggetti all'obbligo di applicare procedure di appalto, debbano fissare specifiche tecniche in materia di prestazioni energetiche ed ambientali nei documenti preparatori.

Il risparmio e l'efficienza energetica, quindi, diventano un parametro da tenere in considerazione quando si sceglie a chi far fare un'opera pubblica. Un primo passo verso la progettazione ecocompatibile, che potrebbe premiare chi è già pronto ad offrire progetti in linea con le esigenze dell'ambiente e sfavorire chi, al contrario, preferisce ancora fregarsene.

Altro decreto approvato dal governo è quello che modifica la disciplina nazionale in materia di pile ed accumulatori di energia e relativi rifiuti speciali, adeguandola ai più recenti dettati comunitari in materia (direttiva 2008/103). Norme tecniche che, in teoria, il nostro governo doveva introdurre in Italia entro il 5 gennaio 2009.

Via | Consiglio dei Ministri
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Detrazioni 55% anche per il termodinamico. Ma non per tutto

Detrazioni 55% anche per il termodinamico. Ma non per tutto


C'è voluta l'Agenzia delle Entrate per far chiarezza sulla possibilità o meno di usufruire delle detrazioni del 55% per il solare termodinamico a concentrazione. La detrazione c'è, ma è solo parziale: si può detrarre solo la parte dell'impianto relativa alla produzione di calore e acqua calda.

Il solare termodinamico, in realtà, di calore e acqua calda ne fa assai pochi: questi impianti, infatti, servono soprattutto a produrre energia elettrica rinnovabile. Basti pensare al famoso impianto Archimede di Priolo, per rendersene conto: il sole viene catturato e concentrato per riscaldare un fluido che, a sua volta, riscalda l'acqua.

Ma l'acqua calda, in questo caso, non è il prodotto finale: serve a muovere la turbina che produce l'elettricità. L'Agenzia delle Entrate, tuttavia, ha voluto far chiarezza visto che, evidentemente, qualcuno avrà pensato di poter detrarre il 55% di tutto il costo dell'impianto dalle tasse. Decisamente troppo.

Via | Agenzia delle Entrate
Foto | Protermosolar

Accordo Regione Sicilia-Eni: chiù petrolio pì tutti!!!

Accordo Regione Sicilia-Eni: chiù petrolio pì tutti!!!Parafrasando l'ormai celebre battuta di Antonio Albanese-Cetto La Qualunque, verrebbe da chiedersi: che cosa ha intenzione di fare il governatore siciliano Raffaele Lombardo per l'ambiente nella sua regione? La risposta ve la potete dare da soli...

E di motivi per rispondere così, se leggete questo blog ce ne sarebbero a dozzine. L'ultimo è fresco fresco: la Regione Sicilia ha firmato il protocollo di intesa con Eni per il comparto industriale del petrolio e della raffinazione. Più che un protocollo è un armistizio: da almeno un anno, anche se non lo ammette e non lo comunica per diplomazia, l'Eni è furiosa con il governatore per una serie scelte politiche che ritiene (e non solo l'Eni) incomprensibili.

A parte il fatto che la Regione Sicilia non paga da anni la bolletta (milionaria) dell'acqua al dissalatore di Gela, gestito in parte dalla Raffineria di Gela S.p.a. (cioè dall'Eni), l'ultimo screzio deriva dalla decisione di Raffaele Lombardo di bloccare i pozzi petroliferi della provincia di Ragusa.

Il ministro Stefania Prestigiacomo finalmente loda le rinnovabili

Il ministro Stefania Prestigiacomo finalmente loda le rinnovabiliCi voleva una lettera al Corriere della Sera per sentire un discorso finalmente pro fonti rinnovabili da parte dell'attuale ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo. Non che la Pretigiacomo non abbia mai apprezzato pubblicamente le fonti di energia rinnovabile, solo che questa volta c'è anche un discorso chiaro, una spiegazione del perché le si debba incentivare. Anche economicamente.

Parole così belle, e sagge, che non sembrano neanche sue:

Parlare delle rinnovabili non significa discutere del mascalzone che pianta le pale, magari deturpando il paesaggio, e non le collega alla rete cercando di lucrare sull'incentivo, significa parlare dell'energia che muovera' il mondo di domani

Ma anche un accenno alla diversificazione delle fonti, dopo 50 anni di schiavitù dal petrolio (che si sta velocemente trasformando in schiavutù dal gas naturale). E poi, soprattutto, una parola chiara e inequivocabile sugli incentivi statali che, negli ultimi tempi, non godono di buona stampa:

Condannato a sette mesi il serial killer dei lupi

Condannato a sette mesi il serial killer dei lupi


Dopo quattro anni di processo è stato condannato il serial killer dei lupi dell'appennino: un bracconiere che, nel 2007, aveva ucciso sei lupi in Liguria. Se non fosse stato scoperto, però, ne avrebbe ammazzati molti di più: con i denti si era fatto una collana.

La vicenda è ben sintetizzata dal blog Notitia Criminis:

La notte del 10 febbraio 2007 viene rinvenuto il cadavere di un lupo dell'Appennino, abbandonato nei pressi di una casa cantoniera in località La Squazza, comune di Borzonasca, con il muso fatto a pezzi. Comincia una lunga e meticolosa indagine che porta gli inquirenti a una serie di perquisizioni a Bavena, sempre nel circondario di Borzonasca, dietro mandato della Procura della Repubblica di Chiavari. Vengono sequestrati: fucile calibro e 12 cartucce a pallettoni appartenenti al cacciatore, abbandonati a 4 km dalla sua abitazione; centinaia di munizioni per fucile e carabina, 1 kg di polvere da sparo non denunciate e alcuni fucili illegalmente detenuti. Tra i reperti, anche lo strano collier di denti canini che il bracconiere giustifica come amuleto

Dal test del Dna, eseguito sui denti con i quali si era fatto la collana, è emerso chiaramente che i lupi uccisi erano una mezza dozzina, 3 maschi e 3 femmine. La cosa più incredibile, però, è la pena inflitta: appena sette mesi di reclusione, ovviamente prescritta, per i reati di omessa custodia di armi e munizioni, omessa denuncia di munizioni, caccia nei periodi di divieto e uccisione di specie protetta.

Via | Notitia Criminis
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Per la Cgil il Piano energetico siciliano è un fantasma

Per la Cgil il Piano energetico siciliano è un fantasmaC'era da aspettarselo: il recente annuncio del presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, sul decreto di attuazione del Piano energetico regionale fa discutere. Prima reazione quella della Cgil, che ha lungo si è seduta al tavolo di concertazione, insieme a Regione e associazioni ambientaliste, per smussare i dettagli che nel vecchio piano non andavano.

Ora, però, il regolamento viene tirato fuori dal cappello come un coniglio, tanto che i sindacalisti si chiedono chi lo abbia visto o letto:

La Cgil chiede alla Regione di riaprire il tavolo sulla pianificazione energetica, per una discussione a tutto campo che riguardi anche il regolamento attuativo del piano energetico regionale, che la giunta Lombardo ha approvato nei giorni scorsi, ma del quale nulla si sa

Qualora la Cgil dovesse riuscire a influenzare le scelte del governo regionale siciliano in fatto di energia, specialmente energia rinnovabile, le proposte sono già note da tempo:

la creazione di un distretto tecnologico su energia rinnovabile ed energia distribuita utilizzando un bando gia’ esistente del Miur; la
creazione di un fondo di garanzia rivolto alle famiglie e alle piccole e medie imprese che intendono costruire impianti fotovoltaici; l’attivazione della funzione di supporto tecnico  e finanziario della Regione agli enti locali

Questa volta Lombardo presterà orecchio alle critiche e ai suggerimenti?

Via | Comunicato stampa Cgil
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Nucleare, Chicco Testa all'attacco dei blog. Ma non siamo così stupidi come pensa...



Sul sito di AvoiComunicare è spuntata la replica di Chicco Testa alle pesantissime critiche ricevute dal suo spot (costato la bellezza di sei milioni di euro) sul nucleare. In questo video Testa da il meglio di sé, decisamente un gran comunicatore che sa il suo mestiere.

E se la prende anche con i blog, che lui definisce

una lavagna a cui affidare le proprie emozioni. La maggior parte delle critiche che ci fanno provengono da persone che non fanno altro che dire: no, no e no! Senza argomentare e senza entrare nel merito delle questioni

Mentre sullo spot afferma che lo scandalo è dovuto al fatto che, dopo anni di comunicazione a senso unico, il Forum Nucleare ha portato in tv le due opinioni mettendole sullo stesso piano. E qui, purtroppo, Testa sbaglia credendo che siamo così scemi da calargli la testa mentre dice queste parole.

Colleferro: centinaia di agnelli deformi e morti per inquinamento



Nella collina di Colleferro, in provincia di Roma, c'è qualcosa che non va. I pastori e gli allevatori lo sanno da anni, da quando hanno iniziato a perdere centinaia di capi di bestiame. Sembrerebbe, ma le ipotesi sulle cause di questa situazione sono ancora tutte da dimostrare (mentre gli effetti sono abbondantemente confermati) che uno o più sversamenti di rifiuti tossici nei decenni passati abbia avvelenato la collina e la sua erba.

Il Tg1, un paio di giorni fa, ha portato all'attenzione del pubblico la situazione. Il sindaco di Colleferro, Mario Cacciotti, l'ha presa malissimo e ha annunciato querela. Per lui, infatti, le cose non stanno messe affatto così male e non c'è nessun allarme o disastro ambientale. La denuncia, infatti, è anche per il reato di procurato allarme.

Il servizio del Tg1, in realtà, è molto soft rispetto a quanto si trova in rete su questa vicenda. Ad esempio l'ottimo video che vedete in questo post. Il sottosegretario alla Salute Francesca Martini ha dato mandato ai Nas dei Carabinieri di condurre indagini approfondite sulla collina dei veleni di Colleferro. Nel frattempo basta guardare il video per capire di cosa stiamo parlando.

Via | Roma Today
Video | YouTube

In provincia di Firenze la magistratura sequestra una pala eolica abusiva




Parcheggi abusivi, applausi abusivi, villette abusive, abusi sessuali abusivi; tanta voglia di ricominciare, abusiva...

L'ultima frontiera dell'abusivismo nella terra dei cachi? Le rinnovabili abusive, per la precisione una (leggasi una) pala eolica costruita abusivamente in un bosco tra Marradi e Palazzuolo sul Senio, in provincia di Firenze.

Non stiamo parlando di un mega parco eolico con presunte infiltrazioni mafiose alla siciliana o alla calabrese, o di presunte tangenti versate per ottenere le autorizzazioni regionali, o della presunta desertificazione del territorio a causa del fotovoltaico selvaggio. Qui si parla di roba terra terra, una sola pala da una trentina di metri costruita in mezzo ad un bosco da un imprenditore.

Senza fare nemmeno la richiesta al comune per le minime autorizzazioni dell'ufficio urbanistica. Che, tra l'altro, non sarebbero neanche state concesse visto che il bosco dove si voleva fare la pala eolica e la stradina di accesso a quanto pare è vincolato. Il cantiere (abusivo, ovviamente) era stato scoperto e denunciato dal Corpo Forestale nel novembre scorso, adesso è arrivato anche il sequestro. Sperando che la demolizione non sia "celere" come quelle per le centinaia di migliaia di palazzine abusive italiane...

Via | Provincia di Firenze, Ok Mugello
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Per A2A niente centrali nucleari. E l'acqua rende troppo poco...

Per A2A niente centrali nucleari. E l\'acqua rende troppo poco...Qualche tempo fa si era parlato di un possibile interessamento della ex municipalizzata bresciana dell'energia e dei servizi A2A al ritorno italiano al nucleare. Vi era stata persino una dichiarazione del presidente dell'azienda, Giuliano Zuccoli, che aveva affermato di voler creare un polo dell'energia nucleare alternativo a quello Enel-Edf costruendo una centrale nucleare in Lombardia.

Adesso, però, arriva la smentita: Renato Ravanelli, direttore generale dell'area Corporate e Mercato di A2A afferma che

mai il tema è stato oggetto di discussione nel Consiglio di gestione

Tuttavia A2A continua a seguire la questione dell'energia nucleare dal punto di vista tecnico, anche se appare almeno parzialmente smentita la volontà di partecipare ai progetti nucleari di Westinghouse. Altro settore dal quale A2A potrebbe tirarsi indietro è quello dell'acqua: sempre secondo Ravanelli, infatti, tale settore

è a bassissima redditività del capitale investito e nonostante l'efficienza di gestione si fatica a trovare fonti di investimento

Via | Brescia Oggi

La Regione Sicilia vara il Piano Energetico Regionale. Per la seconda volta...

La Regione Sicilia vara il Piano Energetico Regionale. Per la seconda voltaDa comunicato stampa della Regione Sicilia, puntualmente ribattuto dal blog ufficiale del governatore Raffaele Lombardo, apprendiamo che la Sicilia avrà a breve un piano energetico regionale. Di nuovo.

Già, perché di piano ce n'era uno ma è stato massacrato dai ricorsi al Tar e, onestamente, non era un gran piano: centinaia di pagine che riportavano, copia e incolla, le tabelle di Terna e del Gse e facevano scenari al 2012. E quel piano uscì a inizio 2009...

Sena dimenticarsi di Jeremy Rifkin, che prima è stato chiamato a battezzare il piano e poi lo ha rinnegato. Fatto sta che il comunicato stampa ufficiale adesso afferma che

La giunta di governo ha dato il via libera alla strategia di politica energetica individuata dall’assessore Giosue’ Marino nel regolamento di attuazione del Piano energetico regionale (Pears), che disciplina il settore dell’energia da fonti rinnovabili in Sicilia. La Regione concedera’ maggiori privilegi al fotovoltaico rispetto all’eolico e dedichera’ particolare attenzione alle imprese agricole e allo snellimento delle procedure per ottenere le autorizzazioni a realizzare gli impianti: sono questi i cardini dell’impianto del documento apprezzato dal governo regionale

Over packaging? Accattatavillo! Prosciutto di Parma: nel 2010 vendute 60milioni di vaschette

Over packaging? Accattatevillo!Il Consorzio del prosciutto di Parma festeggia: nel 2010 sono state vendute oltre 60 milioni di vaschette di questo ottimo prodotto, una crescita del 10% rispetto al 2009, per un totale di 6,6 milioni di Kg. di prosciutto, ma poi c'è tutto il resto della vaschetta che non lo pesano mica...

La cosa inizia a diventare preoccupante: a fronte della buona notizia che il prosciutto buono si vende bene, c'è quella cattiva di un mercato che cambia faccia e che, ormai, compra sempre più pre-incartato.

Oggi il 14% della produzione di prosciutto Dop di Parma, circa 9 milioni di pezzi, è venduto in vaschetta. Specialmente all'estero dove l'anno scorso sono finite la bellezza di 43 milioni di vaschette per 4,5 milioni di chilogrammi di prodotto. Che sia l'ora di cambiare modello e trovare qualcosa di più ecosostenibile di questo galoppante over-packaging?

Via | Parma Today
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La stazione di Stoccolma produce calore gratis dai passeggeri



L'idea è tanto semplice che nessuno aveva ancora pensato ad applicarla seriamente: alla stazione dei treni di Stoccolma si utilizza il calore generato dai corpi dei passeggeri, e dalle attività commerciali all'interno della stazione stessa, per recuperare energia e riscaldare gli uffici posti dall'altro lato della strada.

Una sorta di teleriscaldamento, ma a fonte umana. Il meccanismo è semplice: il sistema di ventilazione, invece che buttare direttamente l'aria interna fuori dall'edificio della stazione come si fa di solito per far circolare aria pulita, lo fa prima passare da alcuni scambiatori di calore che catturano l'energia termica riscaldando acqua.

Con l'acqua calda (o meglio, tiepida) si "aiuta" il riscaldamento dell'altro edificio. Certamente il calore catturato dal sistema non è ad altissima temperatura, ma è abbondante, quasi costante e, soprattutto, completamente gratuito. E negli uffici di fronte, con questa forma semplice ma efficace di risparmio energetico, tagliano il 25% della bolletta.

Via | BBC

Arsenico nell'acqua, l'Enea ha pronta la soluzione

Arsenico nell\'acqua, l\'Enea ha pronta la soluzioneDai primi di gennaio nel Lazio è stato dichiarato lo stato di emergenza per l'eccesso di arsenico nell'acqua potabile. Anche in molte altre regioni italiane nell'acqua di arsenico ce n'è troppo, a volte per cause naturali, altre per effetto di attività industriali.

L'Enea, negli ultimi tempi, si è data da fare per risolvere il problema. A valle, non a monte: l'acqua viene depurata con un sistema abbastanza classico di membrane microfiltranti, tarate specificatamente per l'arsenico. In questo modo, secondo l'Enea, si arriva a bloccare anche il 99% di questo veleno.

Al momento è già quasi pronto un impianto sperimentale, con il quale si purifica l'acqua della mensa aziendale dell'Enea Casaccia. Parliamo di un serbatoio piccolo, da 5000 litri, ma all'Enea affermano che il sistema si può tranquillamente dimensionare per tutte le esigenze, da quelle del piccolo paesino da mille abitanti a quelle della grande città.

Via | Enea
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Quanto inquina uno spazzolino da denti?

Quanto inquina uno spazzolino da denti


I ricercatori adorano gli Stati Uniti. Negli Stati Uniti c'è una ricerca su tutto. Anche sull'impatto ambientale degli spazzolini da denti. Fondamentali per l'igiene orale, gli spazzolini sono fatti soprattutto di polipropilene. Cioè plastica.

Il Franklin Associates for the Plastics Division of the American Chemistry Council ha fatto due conti per arrivare a capire le emissioni di CO2, altri gas serra e gas inquinanti derivanti dalla produzione di uno spazzolino, partendo dal dato di 1.343 kg di inquinanti rilasciati in atmosfera per ogni tonnellata di polipropilene prodotto.

Siccome ogni spazzolino pesa in media 25 grammi, facendo due conti emette 34 grammi di gas serra (calcoli americani, gli americani adorano fare i calcoli). Moltiplicate adesso il dato per il numero di spazzolini che ogni abitante utilizza in un anno e per il numero degli abitanti e avrete dati poco felici per l'ambiente anche perché, come ben ricorderete, la stragrande maggioranza degli spazzolini è fatto di plastica non riciclata e non riciclabile.

Via | Occhio del riciclone
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Caccia selvaggia a Lampedusa, il video della Lipu. I conigli hanno imparato a volare?



Sul sito dell'agenzia di stampa Geapress è stato pubblicato un video girato dalla Lipu a Lampedusa. Mostra una scena di caccia totalmente illegale: a dicembre, quando sono state girate le immagini, i cacciatori potevano sparare solo ai conigli. Ma, evidentemente, i conigli hanno imparato a volare.

E infatti i cacciatori sparano in aria, e il coniglio diventa un piviere dorato, uccello protetto dalla legge. Ancora peggio: l'uccello non è morto, viene liberato, ma solo per finta: dopo pochi secondi viene freddato dal cacciatore che, in macchina, di conigli non ne ha neanche uno.

Il video si aggiunge a quello girato da Geapress insieme al Wwf siciliano che mostra le "lezioni di caccia" ai minorenni in provincia di Enna. Difficile dialogare con questi cacciatori...

Via | Lipu
Video | YouTube

Niente eolico per pagare le maestre: a Castelguidone la Via è negativa

L\'eolico per pagare le maestre? La storia di Castelguidone in provincia di ChietiVi ricordate la storia di Castelguidone? Un paesino in Abruzzo, 400 e rotti abitanti e un progetto da dieci pale eoliche per 20 MW totali. Neanche tante, un piccolo parco eolico, ma che scatenò un putiferio.

Wwf, Lipu e alcuni comitati locali si opposero al progetto affermando che l'impatto ambientale, e specialmente quello visivo, sul paesaggio montano sarebbe stato eccessivo. Raccolsero anche molte firme per opporsi. Con un piccolo giallo: con 434 abitanti (194 maschi e 240 femmine) le firme erano 900 e passa. Chi lo sa chi ha firmato quella petizione...

In ogni caso i comitati del no hanno avuto ciò che volevano: il Comitato valutazione di Impatto Ambientale della Regione Abruzzo ha bocciato il progetto, non concedendo la Via all'impianto. Lo rende noto, con grande gioia, il Wwf con un comunicato. L'avrà presa male il sindaco del paesino abruzzese, che con le royalties delle pale eoliche ci voleva pagare le maestre della scuola comunale.

Via | Wwf
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Cosa pensa il Pd degli inceneritori?



Domanda da un milione di dollari: il Pd è favorevole o contrario agli inceneritori? Ma soprattutto: esistono inceneritori di sinistra e inceneritori di destra? E, qualora esistano, quelli di sinistra sono buoni e quelli di destra sono cattivi?

Tutte domande apparentemente assurde, insensate: basti pensare ad Antonio Bassolino per farsi un'idea sul giudizio del Pd su questa forma di gestione dei rifiuti. In realtà, però, il giudizio nel partito di centro sinistra non è affatto univoco come mostra questo video pubblicato da Modugno Web Tv.

Un video semplice semplice, ma ben fatto, per mostrare quanto il Pd sia incerto e quanto manchi tra i suoi dirigenti una visione comune su come debbano essere smaltiti i rifiuti. Buona visione.

Via | Modugno Web Tv

Mercedes regala una Classe B Fuel Cell al ministro tedesco dei Trasporti

Mercedes regala una Classe B Fuell Cell al ministro tedesco dei TrasportiMercedes crede ancora nel futuro delle auto ad idrogeno, a differenza di Bmw che le ha abbandonate già da un po', e ne regala una al ministro tedesco dei Trasporti Peter Ramsauer.

L'auto in questione è una Classe B Fuel Cell da 130 cavalli elettrica con un consumo equivalente di 3,3 litri di gasolio ogni cento chilometri. Condivide molta della tecnologia che ha a bordo con la S400 Hybrid, che secondo la casa madre è "la berlina del segmento superiore con il motore più efficiente al mondo".

Il regalo dell'auto a idrogeno al ministro dei trasporti è un po' un'operazione di immagine e un po' una vera e propria sperimentazione: di qui al 2012, infatti, dovrebbero essere una novantina le Classe B Fuel Cell offerte a personaggi di spicco per l'uso quotidiano. Testimonial di lusso, ma anche tester privati come aveva fatto, a suo tempo, la concorrente Bmw con la Serie 7 a idrogeno.

Via | Daimler
Foto | Ministero dei Trasporti

Romano prodi, i treni e le centrali nucleari

Romano prodi, i treni e le centrali nucleari


Ma Romano Prodi è favorevole o contrario al nucleare? Fino a qualche anno fa la risposta sarebbe stata semplice: favorevole. In più casi l'ex premier ha detto pubblicamente che bocciare l'energia nucleare nel famoso referendum post Chernobyl è stato un errore. Da capo del governo, nel 2007, strinse l'accordo con Sarkozy che gettava le basi della collaborazione Enel-Edf. Circa un anno fa con un articolo pubblicato su Il Messaggero mise anche fretta all'Italia, affermando che i tempi stringevano:

Mi sembra quindi di dovere concludere che o si comincia davvero questa strategia complessa, difficile e di dubbio risultato economico o è meglio lasciare perdere. Quando si è perso un treno è molto faticoso corrergli dietro. O meglio lo si può fare ma bisogna correre molto forte

Ora il treno è tornato, ma per Prodi è già perso: partecipando a Bologna ad una presentazione del libro di Alberto Clò "Si fa presto a dire nucleare" Prodi ha ipotizzato che ormai è tardi. Ecco le sue parole, che solo apparentemente sono sempre le stesse:

Il fotovoltaico italiano corre più di Kyoto: nel 2011 raggiungeremo gli obbiettivi del 2020?

Il fotovoltaico italiano corre più di Kyoto: nel 2011 raggiungeremo gli obbiettivi del 2020?Il Gse continua a sfornare dati impressionanti sullo sviluppo degli impianti fotovoltaici italiani. Gli ultimi sono quelli, quasi definitivi, sulla potenza complessivamente installata al 2010. Non molto tempo fa erano stati forniti dati che parlavano di circa 2.000 MW installati tra primo e secondo conto energia. Che forse erano tremila con gli ultimi due mesi del 2010.

Ora i MW, sempre per il 2010, diventano molti di più: 7.000. Come è possibile? Semplice:

Sono inoltre pervenute al GSE comunicazioni per circa 55.000 ulteriori impianti per una potenza di 4.000 MW, in aggiunta agli impianti in esercizio sopra citati, a seguito della legge 129/2010 che prevede di riconoscere le tariffe 2010 agli impianti fotovoltaici che entreranno in esercizio entro giugno 2011 purché abbiano comunicato la fine dei lavori entro il 31 dicembre 2010

Impianti effettivamente allacciati alla rete nel 2011, ma conteggiati nel 2010, che fanno raggiungere un vero e proprio record:

nel corso del 2011 potrebbe essere già raggiunto il target di 8.000 MW che il Piano di Azione Nazionale sulle fonti rinnovabili ha previsto per l’anno 2020 per gli impianti fotovoltaici

Via | Gse
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Sarkozy "il nucleare" mette sul piatto 10 miliardi per l'eolico off shore

Sarkozy il nucleare mette sul piatto 10 miliardi per l'eolico off shore


Alla Francia non bastano le centrali nucleari, vuole più energia elettrica. E che sia energia rinnovabile da fonte eolica. Per la precisione eolico off shore. Nicolas Sarkozy, infatti, si appresta a lanciare un colossale bando pubblico per 3.000 MW di potenza da questa fonte pulita.

In totale dovrebbero essere piazzate 600 pale eoliche nel tratto di mare compreso tra Saint-Nazare e Le Treport. E saranno solo la metà di quanto vorrebbe realizzare la Francia entro il 2020: seimila MegaWatt. Gli appetiti dei big europei dell'energia si stanno già scatenando.

Vattenfall ed E.On hanno già annunciato che parteciperanno alla gara (da dieci miliardi di euro). EDF e Alstom hanno già stretto accordi per partecipare insieme mentre GDF-Suez andrà da sola. Enel ancora non si è pronunciata, ma certamente ci proverà con Enel Green Power. Tra i parametri che verranno analizzati per decidere chi vincerà l'appalto c'è anche il prezzo dell'energia che, a differenza di quanto fatto fino ad oggi nel resto d'Europa, verrà deciso dalle compagnie. Si spera, quindi, in una gara al ribasso. Che sia questa la soluzione per fugare i dubbi del governo francese sulle rinnovabili.

Via | il Velino
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Per l'Associazione Bancaria Italiana le rinnovabili sono a rischio "bolla speculativa"

Per l\'Associazione Bancaria Italiana le rinnovabili sono a rischio \"bolla speculativa\"

Troppi soldi pubblici a trainare le fonti rinnovabili e le banche iniziano ad aver paura: Giuseppe Mussari, presidente dell'Associazione Bancaria Italiana (la famosa sigla "Abi" di ogni conto corrente) parla apertamente di rischio "bolla speculativa":

Il settore delle energie rinnovabili e' a rischio di 'bolla speculativa' poiche' e' sostanzialmente basato sulle sovvenzioni pubbliche che potrebbero venire meno. I conti economici di queste imprese senza le provvidenze statali non reggerebbero. Avere investito nell'installazione del pannello o del mulino a vento ha determinato la creazione di un sistema economico garantito da soldi pubblici e quindi il rischio di una potenziale bolla speculativa pronta a esplodere

Nulla di nuovo, in realtà, se non fosse che a dirlo sono le banche che, fino a ieri, con le rinnovabili facevano grandi affari. Magari non con i grandi parchi fotovoltaici a terra o con i parchi eolici di grandi dimensioni, che di solito sono finanziati dai fondi di investimento stranieri, ma di certo con gli impianti di medie dimensioni, come i tetti fotovoltaici dei capannoni industriali.

Secondo la Cgil le rinnovabili possono creare 250 mila posti di lavoro nel 2020

Secondo la Cgil le rinnovabili possono creare 250 mila posti di lavoro nel 2020Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil nazionale, ha le idee chiare: dalla crisi nera che blocca l'economia si può uscire anche con l'aiuto dell'energia rinnovabile. Il settore, infatti, può rendere molto in posti di lavoro, anche 250 mila occupati di qui alla fine del decennio.

Le stime della Cgil sono state diffuse durante il convegno "L'energia per il lavoro sostenibile - la terza rivoluzione industriale", organizzato dal sindacato con l'associazione Bruno Trentin. Diffusi anche i numeri attuali dell'occupazione nell'economia verde:

Dal dossier emerge che attualmente in Italia l'occupazione 'verde' nel settore delle fonti rinnovabili e', tra posti diretti e indiretti, di poco superiore alle 100.000 unita' e i settori piu' importanti sono l'eolico con circa diecimila addetti, il solare fotovoltaico con circa 5.700 e il comparto delle biomasse con circa 25.000 occupati, mentre il resto dell'occupazione 'verde' si distribuisce tra il geotermico, il solare termico, il mini idrico, e le altre forme minori di produzione di energia da fonti rinnovabili che impiegano, tra diretti e indiretti, circa 50.000 lavoratori

Già in passato la Cgil aveva chiesto maggior sostegno al ramo verde dell'economia con la raccolta di firme "Sì alle rinnovabili, no al nucleare" (uno slogan ripreso, seppur in ritardo e con molte contraddizioni, anche dagli ecologisti del PD). Una posizione non scontata, visto che anche l'energia nucleare potrebbe portare nuovo lavoro

La battaglia del senatore Mark Begich contro il salmone gigante ogm Aquabounty

Il mega salmone ogm \"AquAdvantage Salmon\" presto sulle tavole degli americani?


Vi ricordate il salmone ogm Aquabounty che cresce il doppio del salmone normale nella metà del tempo? Bene, questo prodotto del laboratorio inizia ad avere qualche detrattore. Si tratta di Mark Begich, un senatore dell'Alaska.

Terra di salmoni naturalmente belli e buoni, l'Alaska non avrebbe grossi vantaggi economici dalla distribuzione commerciale del salmone Aquabounty. Ecco, allora, che il senatore cerca di bloccare l'approvazione di questo prodotto (che lui chiama "FrankenFish") per il consumo umano da parte della Food and Drug Administration.

E ci prova "all'italiana": se non riuscirà a bloccare l'approvazione del super salmone biotech, infatti, Begich giura che presenterà una legge per l'etichettatura obbligatoria.

Via | The Hill
Foto | Flickr

Quattro big dell'energia abbandonano i progetti nucleari in Romania: costano troppo

Quattro big dell'energia abbandonano i progetti nucleari in RomaniaBrutte notizie per i progetti di espansione della centrale nucleare di Cernavoda nel sud est della Romania: Gdf-Suez, Rwe e Iberdrola hanno appena annunciato di tirarsi fuori dalla costruzione del terzo e quarto reattore della centrale. In passato si era già defilata la ceca Cez.

In un comunicato congiunto Gdf-Suez, Rwe e Iberdrola spiegano i motivi della fuga dal nucleare romeno:

Le incertezze economiche e di mercato riguardanti questo progetto, collegate in gran parte con la crisi finanziaria, non sono più compatibili con il fabbisogno di capitale del progetto di una nuova centrale nucleare

Anche se, in realtà, non si tratta di una nuova centrale ma del completamento di un impianto nucleare vecchio, voluto dal dittatore Ceauşescu. A portare avanti la costruzione del reattore tre e quattro di Cernavoda, quindi, restano solo Enel, Arcellor Mittal e Nuclearelectrica. Il costo previsto alla firma degli accordi era di quattro miliardi di euro per due reattori di tipo Candu da 720 MW ciascuno ma, evidentemente, è cresciuto un po'...

Via | Romania-Insider
Foto | Wikipedia

La nuova legge sulle etichette: tutto fumo e niente arrosto?

La nuova legge sulle etichette: tutto fumo e niente arrosto?


Pochi giorni fa la XII Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati ha dato il via alla nuova legge sull'etichettatura obbligatoria dei prodotti alimentari. Richiesta da anni, se non decenni, sia dai consumatori che da alcune associazioni di produttori agricoli come Coldiretti, la nuova legge è stata presentata come la panacea di tutti i mali. Sofisticazione e contaminazioni alimentari in primis.

Le uova e i polli alla diossina tedeschi sono notizia ancora freschissima, niente di strano che l'etichetta obbligatoria sia la benvenuta. Ma cosa prevede, esattamente la legge? E, soprattutto, è realmente già attiva? Andiamo con ordine, e rispondiamo alla prima domanda con l'aiuto dell'Aduc, che ha fatto un'ottima sintesi delle novità:

Per i prodotti non trasformati e' previsto l'obbligo di indicare il Paese di produzione e l'eventuale presenza di ogm. Per i prodotti trasformati: luogo di coltivazione/allevamento della materia prima prevalente, luogo in cui e' avvenuta l'ultima trasformazione sostanziale, origine del cosiddetto ingrediente caratterizzante, la presenza di ogm in qualunque fase della lavorazione

Il Corpo Forestale nelle Procure contro i reati ambientali

Il Corpo Forestale nelle Procure contro i reati ambientaliEntreranno in funzione a breve, in tutte le Procure italiane, le sezioni di polizia giudiziaria del Corpo Forestale.

La Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati ha, infatti, approvato il disegno di legge che prevede che il personale del Corpo forestale dello Stato entri stabilmente a far parte delle sezioni di polizia giudiziaria istituite presso ogni Procura della Repubblica.

Avranno il compito di indagare, per conto dei magistrati, sui reati ambientali e agroalimentari: discariche abusive, sversamenti illegali, inquinamento delle falde acquifere, distruzione e deturpamento delle bellezze naturali, incendi ed abusivismo edilizio solo per citare i principali. Potranno, poi, essere d'aiuto nelle indagini sulle ecomafie e zoomafie.

Via | Corpo Forestale
Foto | Corpo Forestale

Wikileaks rivela la "rappresaglia" Usa contro gli anti-ogm europei

Wikileaks rivela la \"rappresaglia\" Usa contro gli anti-ogm europeiDa Wikileaks un altro cablogramma molto interessante: dopo quelli sulle trivellazioni petrolifere in Sicilia e sul sistema radar Muos, l'ultimo che riguarda il rapporto tra diplomazia Usa e ambiente ha a che fare con gli Ogm.

Il cablogramma in questione è del 14 dicembre 2007 ed è stato inviato dall'ambasciatore statunitense a Parigi, Craig Stapleton. Stapleton descrive l'orientamento contrario agli ogm del governo francese, ma anche di quello italiano e austriaco. Ma è con la Francia che gli americani se la prendono particolarmente.

Il punto di partenza è la messa in discussione del mais transgenico Mon-810 della Monsanto, che proprio non va giù al big business d'oltre oceano. Secondo Stapleton, infatti, è il caso di mettere in atto una "retaliation" contro la Francia. Era dal 1954 che il termine retaliation (rappresaglia) non si vedeva nelle relazioni internazionali.

Nel 2010 le pale eoliche sono crollate: -25% di installazioni

Nel 2010 le pale eoliche sono crollate: -25% di installazioniPer la prima volta nella breve storia dell'eolico italiano le installazioni di turbine per sfruttare l'energia rinnovabile del vento sono calate: l'Associazione nazionale energia dal vento (Anev) comunica che il dato definitivo del 2010 è inferiore del 25% rispetto all'anno precedente.

Un vero e proprio crollo, non soltanto un calo. I motivi? Li spiega la stessa Anev:

il crollo del 40% del valore dei Certificati Verdi, ha determinato apprensione e sfiducia sia degli investitori che del sistema finanziario, poco propensi a investire e finanziare ingenti risorse in un settore che fino all'anno scorso aveva potuto contare su un sistema incentivante funzionale con determinati punti di riferimento che garantivano agli operatori seri e preparati il ritorno degli investimenti effettuati, ma che ora si trova a confrontarsi con un quadro di grande incertezza e preoccupazione sui prossimi provvedimenti

Senza incentivi, quindi, gli investimenti vanno via. Una storia abbastanza complessa, nata con la proposta di eliminare l'obbligo di acquisto dei certificati verdi invenduti da parte del Gse, poi ritirata ma con la clausola non indifferente di un taglio del 30% sui prezzi d'acquisto. Per farla semplice: i certificati verdi, che attestano la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile eolica, se non vengono piazzati sul mercato (li devono comprare obbligatoriamente le aziende che producono molta CO2) vengono acquistati lo stesso dallo stato ad un prezzo fisso.

Petrolio off shore in Sicilia: cambia l'assessore ma non cambia l'inganno

Petrolio off shore in Sicilia: cambia l\'assessore ma non cambia l\'inganno


Non c'è niente da fare: la Regione Sicilia continua a cavalcare il panico da marea nera per sfruttarlo a scopi di propaganda politica. Ai primi di agosto dello scorso anno l'allora assessore regionale al Territorio e Ambiente Di Mauro convocò alcuni sindaci (ma non tutti, e sarebbe interessante capire il criterio di selezione) della costa meridionale siciliana per intraprendere una grande azione contro il petrolio off shore.

Oggi, invece, tocca a Gianmaria Sparma. Ennesimo assessore al Territorio e Ambiente (dovrebbero essere quattro in due anni, se la memoria non inganna) della Regione, Sparma ha ereditato la patata bollente. Una patata scoperta, ovviamente, con l'America visto che prima del disastro della Deepwater Horizon in Sicilia bucare terra e mare in cerca di petrolio e gas naturale era un affare quotidiano.

Sparma, forse dimenticando che il suo presidente è contrario alle trivellazioni in mare solo perché rendono poco, ha preso in mano la questione e ne ha parlato con il prefetto di Trapani. Le trivellazioni che fanno più paura, e più audience, sono quelle al largo delle isole Egadi: ve lo immaginate un trivellone al largo di Favignana, Levanzo e Marettimo? Ecco cosa ha diffuso l'ufficio stampa della Regione dopo l'incontro:

Putin apre l'artico alle trivelle Bp

Putin apre l\'artico alle trivelle Bp


Il gigante russo del petrolio e del gas naturale Rosneft e quello britannico Bp hanno siglato un accordo da 16 miliardi di euro che ha per oggetto l'Artico. Sotto i ghiacci del Polo Nord ci sono immense riserve di idrocarburi, ma sono difficili e costose da sfruttare.

Lo stesso Artico, poi, è al centro di una controversia internazionale tra Usa, Canada, Norvegia, Russia e Danimarca per la definizione dei suoi confini. Ecco, allora, che l'alleanza russo-britannica ha anche un sapore tutto politico: Vladimir Putin cerca alleati che appoggino le sue mire sulle risorse artiche.

In questo accordo Bp (che qualche mese fa ha dovuto vendere mezzo giacimento polare in Alaska, per pagare i danni della marea nera) ci mette la tecnologia, mentre Rosneft ci mette i giacimenti. Sarà molto più difficile per gli ambientalisti, ora, contrastare le trivellazioni nell'artico.

Le polemiche già abbondano, visto l'impatto ambientale dell'industria del petrolio su una zona così "pura" e delicata come quella del Polo Nord. Celebre il caso di Biancaneve, un giacimento norvegese sull’isola di Melkoya dove da pochi anni è arrivato il più grande impianto di liquefazione di gas d’Europa. I cittadini dell'isola già l'anno ribattezzato "Cenerentola": da quando c'è l'impianto il villaggio è pieno di fuligine...

Via | Bloomberg
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Polli Ogm che non trasmettono l'influenza aviaria

Polli Ogm che non si ammalano di influenza aviariaGli Ogm nel piatto? Con i polli, magari. O forse no: sulla rivista Science è apparso uno studio condotto da alcuni scienziati delle Università di Cambridge ed Edimburgo, che hanno creato in laboratorio polli geneticamente modificati, che non trasmettono l'influenza aviaria. Un metodo relativamente facile per togliere di mezzo questa rischiosa malattia che, soprattutto nel sud est asiatico, è stata inizialmente sottovalutata.

Giocando con i geni dei polli, in pratica, gli scienziati hanno ottenuto un pollo che, anche se inoculato con il virus A-H1N1, non lo trasmette ai polli non modificati. Il dubbio, a questo punto, è: a che cosa serviranno questi studi? Due ipotesi: andare a vedere cosa fa il gene modificato e trovare un farmaco che ne imita gli effetti, oppure modificare geneticamente tutti gli allevamenti avicoli del mondo e togliere di mezzo il problema.

La differenza non è da poco, visto che nel secondo caso gli Ogm finiscono dritti dritti nel piatto, magari vicino alle patatine fritte (ovviamente anch'esse modificate!). Il nostro ministro della Salute, Giancarlo Galan, forse intuendo la complessità della questione, preferisce dare un colpo al cerchio e uno alla botte:

Marea nera: Halliburton nega le sue responsabilità

Marea nera: Halliburton nega le sue responsabilitàDopo la diffusione dei risultati dell'indagine governativa sulla marea nera nel Golfo del Messico sono emerse le responsabilità nel disastro di Bp, Transocean e Halliburton.

Quest'ultima, però, non accetta critiche e rispedisce le accuse al mittente. Il famigerato cemento fornito a Bp, infatti, secondo Halliburton era perfetto e non aveva alcun problema: il test di stabilità citato dalla Commissione di indagine governativa, che aveva dato esito negativo, era falsato da un errore di un tecnico che avrebbe sbagliato il mix di ingredienti.

La circostanza, afferma l'azienda, è stata comunicata alla Commissione che non ne ha tenuto conto. Secondo Halliburton, infatti, la Commmissione avrebbe selezionato ad arte notizie e informazioni per costruire il verdetto di condanna.

Via | Rig Zone
Foto | Flickr

Dai film porno con animali alle truffe dei cuccioli online: è tornato Christian Galeotti

Dai film porno con animali alle truffe dei cuccioli on line: Ã�¨ tornato Christian GaleottiDopo essere passato alla storia come il primo condannato italiano per il reato di zoopornografia, Christian Galeotti ha cambiato nome e si è dato ad una nuova attività: la finta vendita online di cuccioli.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Bolzano, infatti, lo hanno nuovamente denunciato. Questa volta per truffa: con il falso nome di Christian Galvani aveva già intascato 500 euro per un cucciolo di golden retriever venduto su internet che, però, non aveva mai consegnato all'acquirente. I Carabinieri, poi, stanno passando al setaccio gli annunci di cuccioli online in zona Bolzano, dove risiede Galeotti: il golden retriever potrebbe anche avere dei fratelli di cucciolata, ovviamente virtuali visto che Galeotti-Galvani di cuccioli, per sentenza, non ne può più avere per altri due anni.

Sullo sfondo di questa vicenda anche la figura dell'acquirente del cucciolo che, comprando un cane tramite internet non passerà alla storia né come un furbo né come un amante degli animali. Anche questo tipo di commercio, probabilmente, meriterebbe una stretta da parte della legge.

Via | Geapress
Foto | Geapress

Stop agli esperimenti Nasa sulle scimmie

Stop agli esperimenti Nasa sugli scimpanz�©


Buone notizie per le scimmie: la Nasa ha pronunciato il primo no all'utilizzo di questi animali per gli esperimenti scientifici.

L'ente spaziale americano, infatti, aveva una lunga serie di studi che vedevano le scimmie come cavie. Uno di questi consisteva nel bombardarle di radiazioni, per studiarne gli effetti e le ripercussioni in vista di possibili viaggi spaziali, magari verso Marte.

Decisamente una crudeltà. Gratuita? Su questo gli umani non si metteranno mai d'accordo. Secondo il Physician Committee for Responsable Medicine (Pcrm), però, questi esperimenti sono inutili e poco affidabili. Per questo il Pcrm ha protestato ufficialmente con la Nasa, ottenendo risposta positiva: gli esperimenti sono stati cancellati.

La cosa farà piacere anche all'ex Beatle Paul McCartney, che da tempo si batte contro questi esperimenti. Che sia l'inizio di una nuova politica sull'utilizzo degli animali negli esperimenti scientifici?

Via | Pcrm
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Wikileaks: Agli Usa non interessa il Ponte sullo Stretto di Messina ma le trivellazioni

Wikileaks: Agli Usa non interessa il Ponte sullo Stretto di Messina ma le antenne militari a Niscemi (parte prima)


Dal cablogramma numero 7 del 15 giugno 2009, inviato dal Console statunitense al suo governo e pubblicato da Wikileaks, non emergono solo le pressioni fatte dagli americani per il Muos di Niscemi e lo scarso interesse per il ponte di Messina. C'è anche un'altra storia in quel file.

E' quella del pozzo di gas naturale di Sciannacaporale, in territorio di Ragusa, di proprietà della Panther Oil. Il sindaco della vicina Vittoria, però, si accorse che le trivellazioni dovevano avvenire proprio sopra la falda acquifera che alimenta il suo comune e, per bloccare i lavori, ricorse al Tar.

La giustizia amministrativa gli diede ragione, affermando che anche il comune di Vittoria doveva entrare nella procedura di Via, perché era tra i soggetti interessati anche se il pozzo era, fisicamente, in territorio di Ragusa.

L'attore Moni Ovadia in favore dell'acqua pubblica



Tra due giorni, a Palermo, si riunirà il Forum regionale per l'acqua bene comune che sta promuovendo una legge regionale in favore della ripubblicizzazione dell'acqua. Legge per la quale ha già raccolto decine di migliaia di firme.

Alla riunione del forum parteciperanno enti locali, sindacati e associazioni ambientaliste contrarie alla privatizzazione. Molte sono le manifestazioni di solidarietà da parte di personalità del mondo della cultura nei confronti del movimento, siciliano e non solo, per l'acqua pubblica.

Una di queste è quella dell'attore Moni Ovadia, che ha inviato un video messaggio che noi vi facciamo vedere in anteprima.

Referendum nucleare: l'Associazione italiana nucleare si costituisce presso la Corte Costituzionale

Referendum nucleare: l\'Associazione italiana nucleare si costituisce presso la Corte Costituzionalel'Ain, Associazione italiana nucleare, che raccoglie gli scienziati favorevoli al ritorno italiano al nucleare, è scesa in campo per chiedere alla Corte Costituzionale di non ammettere il referendum grazie al quale gli italiani potrebbero scegliere in prima persona se voglio, o no, le centrali nucleari in casa propria.

Secondo l'Ain il referendum difetta di "omogeneità, chiarezza ed univocità, nonché per idoneità al raggiungimento del fine prefissato". Inoltre Ain crede che, qualora il referendum dovesse passare ed essere votato favorevolmente dagli italiani, ci potrebbe essere un conflitto con gli impegni internazionali presi dal nostro paese.

A poche ore dalla decisione della Corte, che deve decidere se il referendum è ammissibile o meno, arriva quindi un estremo tentativo di impedire agli italiani di esprimere un parere su un tema così importante. Resta sempre il solito dubbio: se è così lampante che il nucleare è bello, buono e pulito, perché mai deve essere imposto dall'alto e non deciso, eventualmente, dal basso?

Via | Itanews
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Batterie auto elettriche: la Banca Europea presta 130 milioni a Bolloré

Batterie auto elettriche: la Banca Europea presta 130 milioni a BollorÃ�©La Banca Europei degli Investimenti (Bei) ha annunciato un maxi prestito al gruppo Bolloré per lo sviluppo delle batterie per le auto elettriche. Philippe de Fontaine Vive, vicepresidente della Bei, e Vincent Bolloré hanno firmato un progetto da 130 milioni di euro finalizzato alla ricerca e allo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche.

Batterie, ma anche auto elettriche e servizi all'automobilista connessi, come la sicurezza e la semplicità di utilizzo. Per quanto riguarda le batterie Bolloré mira a realizzare una nuova generazione di accumulatori lithium metal polymer da 250 chilometri di autonomia.

Per quanto riguarda la sicurezza e i servizi al cliente-utente Bolloré spenderà i soldi prestati dalla Bei per tecnologie di identificazione automatica dell'auto nelle stazioni e negli aeroporti. L'idea, non dichiarata ma intuibile, è quella di avere auto elettriche con una percorrenza sempre più estesa e dalla ricarica facile, anche dal punto di vista economico: arrivi, posteggi, ricarichi (il più in fretta possibile) agganciandoti alla colonnina elettrica e paghi (magari con moneta elettronica o, meglio ancora, in addebito sulla tua bolletta di casa).

La prima delle sfide, ovviamente, è quella della lunga percorrenza: un problema in realtà secondario (chi fa 250 chilometri al giorno, rappresentanti e agenti di commercio a parte?) ma che nell'immaginario collettivo è fondamentale. Come se, se servisse andare lontano, non si potessero prendere i mezzi pubblici...

Bolloré, nel frattempo, prepara il lancio dell'auto elettrica da 10 mila euro e si avvia a gestire il car sharing (ovviamente con auto elettriche) nel comune di Parigi.

Via | Bei
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Uova alla diossina: allevamenti chiusi in Germania, Galan tranquillizza in Italia

Uova alla diossina: allevamenti chiusi in Germania, Galan tranquillizza in ItaliaDi nuovo veleno nel cibo in Europa: questa volta, dopo il bruttissimo episodio della mozzarella di bufala campana alla diossina in Italia, questa volta i guai vengono dalla Germania. Ma è sempre la diossina a creare allarme.

Sono quasi cinquemila, infatti, gli allevamenti tedeschi chiusi per contaminazione: la diossina entra nelle uova dal mangime fornito alle galline, che è risultato contaminato. Un mangime prodotto dalla società Harles&Jentzsch che lo ha "arricchito" con scarti di biodiesel.

Una cosa gravissima con effetti, a quanto pare, conosciuti dalla società già da marzo-aprile dell'anno scorso. Anche peggio: un altro mangime, sempre "arricchito", è stato distribuito negli allevamenti bovini. Quindi anche il latte tedesco è a rischio diossina.

In Italia, a sentire il ministro dell'Agricoltura Giancarlo Galan, siamo al sicuro:

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