Nuove regole Ue: elettrodomestici e gadget elettronici più sicuri e senza veleni

Nuova direttiva Ue: elettrodomestici e gadget elettronici più sicuri e senza veleni


La Ue stringe su computer, dvd, elettrodomestici e gadget elettronici vari: troppe sostanze pericolose, troppi metalli pesanti si annidano tra chip e condensatori. Per questo il Parlamento Europeo ha varato nuove regole impedendo, ad esempio, l'utilizzo del piombo o del mercurio che erano già stati vietati solo per alcuni prodotti.

Quello dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (Raee) è un problema molto importante e difficile da risolvere che diventa ancor più grave quando tali rifiuti non vengono smaltiti correttamente: in discarica, col tempo, rilasciano sostanze pericolose nel terreno e nelle falde acquifere mentre se finiscono nell'inceneritore sprigionano veleni nell'aria.

Anche per questo è in vigore, da alcuni mesi, l'obbligo del cambio uno contro uno tra un rifiuto elettronico e un nuovo elettrodomestico acquistato. Ma prevenire è sempre meglio che curare e, quindi, l'Europa pensa al futuro: ci sarà un periodo di transizione per permettere all'industria di adattarsi alle novità, poi le sostanze pericolose saranno proibite in tutte le apparecchiature elettroniche o elettriche.


Saranno esclusi solo alcuni prodotti specifici che sono necessari e che non possono attualmente essere realizzati senza l'utilizzo di alcune sostanze pericolose. Tra questi anche i pannelli fotovoltaici. Per fortuna l'industria del solare ha già avviato sperimentazioni abbastanza sostanziose per fare a meno di tali sostanze, ma ci vorrà ancora tempo.

La cosa molto importante è che le nuove regole varranno anche per i prodotti importati dall'estero. Cioè la gran parte, visto che l'elettronica si fa quasi tutta nell'estremo oriente. Qualcuno potrebbe pensare ad una forma di protezionismo camuffato, ma è difficile che sia così: il vecchio continente ha bisogno, prima ancora che voglia, di prodotti elettronici e la produzione estera è un dato di fatto.

Per una volta una norma europea potrebbe cambiare, in meglio, il mercato internazionale rendendolo più ecocompatibile.

Via | Parlamento Europeo
Foto | Flickr

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