Cina e Usa ai ferri corti per i sussidi alle rinnovabili

Cina e Usa ai ferri corti per i sussidi alle rinnovabili

Scambio di accuse tra Cina e Stati Uniti sugli aiuti pubblici all'industria delle rinnovabili. Tutto inizia ai primi di settembre, con una petizione lanciata dal sindacato statunitense United Steelworkers per chiedere che gli aiuti statali cinesi venissero riconosciuti come lesivi della concorrenza internazionale.

Le convinzioni dei lavoratori americani dipendevano essenzialmente da cinque fattori. Il primo ha a che fare con le materie prime necessarie all'industria dell'energia pulita: la Cina produce il 90% di queste materie prime e ostacolerebbe le aziende straniere che vogliono acquistarle. Il secondo ha a che fare con tecnologie e brevetti: secondo il sindacato in Cina si lavora solo in JV con le aziende locali alle quali si deve cedere l'utilizzo dei brevetti.

Il terzo fattore deriva dal fatto che almeno l'80% dei materiali utilizzati negli impianti eolici prodotti in Cina deve essere, a sua volta, prodotto in Cina. Il quarto ha a che fare con i sussidi cinesi all'industria delle rinnovabili che, a detta di United Steelworkers, sono pari a cinque volte i sussidi elargiti dal governo americano. Il quinto, infine, driva dal quarto: con tutti questi contributi pubblici l'industria cinese delle rinnovabili sta soppiantando senza pietà quella europea e statunitense.


Non sono certo accuse da poco, ma Obama le ha accolte e si prepara a presentale formale denuncia all'Organizzazione Mondiale del Commercio, la famosa Wto.

Apriti cielo, la Cina risponde per le rime. Zhang Guobao, a capo del Dipartimento per l'Energia cinese, prima ancora di farsi i conti in tasca, li fa agli americani:

I sussidi cinesi alle rinnovabili sono molto ridotti, mentre gli Stati Uniti hanno offerto sussidi alle imprese delle nuove energie 4,6 miliardi di dollari nei primi nove mesi del 2010, inclusi i 3 miliardi dati al settore eolico

E, continua Guobao, tra rinnovabili, risparmio energetico e sviluppo delle smart grid gli Stati Uniti hanno speso nel 2009 25,2 miliardi di denaro pubblico. E continua: la Cina colonizza? E' tutto l'opposto:

Noi abbiamo esportato solo tre turbine eoliche negli Stati Uniti, meno di 10.000 KW di potenza. La compagnia statunitense General Electric ha esportato 80.000 KW di turbine eoliche in Cina nel 2005 e i numeri sono saliti a circa 340.000 KW nel 2009, per un totale di 1,13 milioni di KW complessivi importati dalla Cina negli ultimi cinque anni

A quanto pare le schermaglie tra cinesi e americani sono entrate a piè pari anche nel settore delle rinnovabili...

Via | United Steelworkers, The Epoch Times, Xinhuan News
Foto | Flickr
Questo post l'ho scritto per Ecoblog

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