Ogm, gaffe di Galan: la guerra del pomodoro di Pachino Igp

Ogm, gaffe di Galan: la guerra del pomodoro di Pachino Igp


Il ministro per le Politiche Agricole, Giancarlo Galan, scivola sul pomodoro: Galan, infatti, con una sua dichiarazione sugli ogm ha scatenato le polemiche degli agricoltori di mezza Sicilia e, in particolare, quelli del sud est, patria di due prodotti di eccellenza come il pomodoro di Pachino Igp e il ciliegino di Vittoria. Galan, in sostanza, aveva accostato questi prodotti agli ogm:

Tra i prodotti agricoli che mangiamo oggi non ce n’è uno che assomigli a quelli di una volta. Gli ogm vanno affrontati lasciando perdere le ideologie e analizzando il problema con illuminismo. Il guaio è che siamo senza ricercatori perché sono fuggiti all’estero. Non so se sia vero, ma mi dicono che il pomodoro pachino è stato creato in Israele e poi impiantato in Sicilia


Lasciando stare la storia di Israele, che è una vecchia mezza menzogna-mezza verità, l'accostamento degli incroci utilizzati per selezionare il pomodorino agli esperimenti genetici ha fatto imbestialire, prima di tutti, Coldiretti il cui presidente nazionale Sergio Marini, parlando del ministro, ha affermato:

Distrugge il valore e la distintività del nostro made in Italy agroalimentare che è l’unica arma che abbiamo per competere nei mercati nazionali e internazionali


Ma a prendersela di più sono stati quelli che il pomodorino lo fanno. Come il Consorzio di tutela del pomodoro di Pachino Igp, che ha gridato allo scandalo, e il sindaco di Vittoria Giuseppe Nicosia che ha detto:

Leggo con desolazione l’ennesimo intervento, tra gaffe e danno, dell’ennesimo ministro senza nessuna competenza in agricoltura e di esclusivo riferimento leghista. Il ministro, anziché aiutare la serricoltura e l’ortofrutta, finisce per infierire ulteriormente, sul settore, attraverso frasi infelici, e ad infliggere colpi mortali a un comparto già profondamente in crisi. La gaffe di Galan dimostra ancora una volta come questo Governo nazionale sia incapace di interventi seri e qualificati e incapace di legiferare a sostegno dei nostri serricoltori e come se non bastasse, quando si muove fa danno


Parole di piombo. Ma non sono più leggere quelle dello stesso Galan, che ha cercato di mettere una pezza affermando:

Alcuni giornali siciliani, ma non solo loro, si stanno impegnando in una campagna di disinformazione a tutto danno delle produzioni di pomodoro che si fanno a Pachino. Mi risulta incomprensibile il vero scopo di una malafede o di una qualche forma di ignoranza secondo la quale io confonderei ricerche di laboratorio con prodotti Ogm. Questa mia dichiarazione non si iscrive nel chiacchiericcio giornalistico dello 'spara e ritratta'. Ho detto sempre la stessa cosa: in minima parte alcuni prodotti coltivati nella zona di Pachino provengono da ricerche scientifiche che nulla hanno a che vedere col tema degli Ogm. Cio' che si produce a Pachino e' eccellente sotto ogni punto di vista, purtroppo c'e' chi continua a danneggiare i produttori di Pachino mettendo in giro affermazioni che io non ho mai fatto. Rivolgo cosi' un appello ai produttori di Pachino di contribuire a far cessare una campagna di disinformazione dalla quale il pomodoro Pachino puo' ricevere solo danni. Che a Pachino qualcuno si svegli


Se non fosse che gli "esperimenti", in agricoltura, non si fanno in laboratorio ma in campo o, al massimo, in serra. E, infatti, il Consorzio pachinese ha mostrato una "moderata" soddisfazione per la correzione di Galan:

Prendiamo atto con moderata soddisfazione del parziale dietrofront fatto dal ministro Galan. Se è da irresponsabili rilasciare delle dichiarazioni giornalistiche in forma dubitativa, lo è a maggiore ragione quando a farlo è un Ministro della Repubblica, il quale addirittura si è espresso per “sentito dire”. Una cosa è infatti che i primi semi ibridi di pomodoro ciliegino siano stati immessi sul mercato da una società israeliana, la cui messa a dimora nel territorio pachinese ha trovato il suo habitat migliore per effetto delle condizioni pedoclimatiche e ambientali che hanno fatto si che si ottenesse il “pomodoro più buono del mondo” (come è stato definito recentemente anche da Slow Food); un altro conto è definire “il pachino un prodotto ogm”. Se a tutto ciò aggiungiamo che il riconoscimento IGP è stato concesso proprio dal dicastero che Galan presiede, tra l’altro non solo per il pomodoro ciliegino ma anche per il costoluto e il tondo liscio, si ha l’idea della superficialità di tali dichiarazioni dalle quali ha preso giustamente le distanze anche il presidente nazionale di Coldiretti, Sergio Marini. A meno che, a pensare male, tali dichiarazioni non celino interessi ben precisi che l’avvocato veneto Giancarlo Galan intende favorire.

E pure questo è piombo, e pure ben sparato: la guerra del pomodorino è iniziata...

Via | Consorzio di tutela del pomodoro di Pachino, Corriere Ortofrutticolo, Comune di Vittoria, Agi
Foto | Flickr

Tratto da Ecoblog

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