Rifiuti Sicilia:“Palermo, abbiamo un problema!”

15 super esperti per salvare la Sicilia dall’emergenza rifiuti. Producono l’ovvio. E un piano b…

rifiut-sicilia.termovalorizzatori
Oggi ho letto le ultime novità sulla questione rifiuti-termovalorizzatori in Sicilia.
Le ho lette su Sicilia Informazioni, che di solito ci azzecca, e non sono buone notizie.

Ma prima un po’ di storia…

A fine 2009 il governatore siciliano Lombardo prese atto del fatto che, per come era stato concepito nel 2002 dal suo predecessore Cuffaro, il Piano rifiuti della Sicilia non andava.

Il problema erano i quattro mega termovalorizzatori che avrebbero condannato la Sicilia alla raccolta indifferenziata perchè, se si fosse fatta la vera differenziata gli impianti non avrebbero avuto molto da bruciare…

Su quel piano cadde una pioggia di critiche: gli Ecologisti Democratici, il WWF, Legambiente e, soprattutto, la Corte Europea di Giustizia che bocciò la gara per i termovalorizzatori perchè era stata fatta un po’ troppo “in casa”.

Senza parlare poi del fatto che i documenti su cui si basa quel piano rifiuti sono stati, diciamo così, “tradotti male”.

Lombardo, dopo averle tentate tutte, annullò quella gara, ne fece un’altra che ricevette altrettante critiche e andò deserta.

Nel frattempo trovò l’accordo con alcune delle aziende che avrebbero dovuto costruire i primi quattro termovalorizzatori: un maxi risarcimento.

Poi cambiò una trentina di volte idea in merito ai termovalorizzatori e, alla fine, chiamò in soccorso un pool di super esperti per capire cosa se ne doveva fare della munnizza in Sicilia.

Perdonate la sintesi estrema, ma la storia è intricatissima…

L’ultimo atto, come abbiamo visto, è la commissione di 15 esperti capitanati dall’ex Prefetto di Catania Cancilleri che ha depositato, il 3 dicembre scorso, un documento con tutte le osservazioni del caso. Osservazioni che Lombardo dovrebbe prendere e riversare nel nuovo piano rifiuti.

Come dicevo Sicilia Informazioni è molto informata in merito e afferma di aver letto questo documento.
Conterrebbe l’indicazione, ovvia nel 2010, di abbandonare il progetto dei termovalorizzatori in favore di una raccolta differenziata spintissima: obbiettivo 65%.

Una percentuale hollywoodiana.

Sempre secondo il bel quotidiano online, però, gli espertoni avrebbero intuito che tale percentuale è forse troppo ottimistica per una regione all’anno zero come la Sicilia.

E, allora, che fare? Scatta il piano b!

Il documento conterrebbe infatti anche l’opzione di due termovalorizzatori di piccola capacità da utilizzare nel caso in cui tale fantasmagorica percentuale del 65% non venisse raggiunta.
 
Una sorta di paracadute anti crisi dei rifiuti.

Il problema, dico io, è però un altro: ci voleva veramente una commissione di 15 esperti (tra i quali ci sono anche tre inviati del Ministero dell’Ambiente) per partorire un piano che ricalca pari pari le indicazioni di legge aggiornando il piano del 2002 alle ultime disposizioni europee?

No, in un posto normale. Sì, in Sicilia.

Mi sembra quasi offensivo per l’intelletto comune notare come Lombardo, chiamando a palazzo 15 big, si sia tenuto la porta aperta per fare, alla fine della fiera, ciò che preferisce.

Un “panel” di esperti del tutto indipendente e sincero, infatti, non avrebbe nemmeno ipotizzato un piano b. Se, scientificamente e dopo aver analizzato a fondo la realtà rifiuti in Sicilia, emerge che si deve fare solo la differenziata i termovalorizzatori non possono entrare nel piano.

Se, al contrario, analizzando i dati emerge che in Sicilia tot percentuale non si può raggiungere entro tot anni allora si rimettono dentro i forni.

Delle due l’una perchè a dire l’ovvio siamo tutti bravi, non servono gli esperti e se chiami gli esperti a dire l’ovvio mi autorizzi a pensar male.

E, a pensar male, di solito ci si azzecca…


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