Gas: le soap sono fatte di bolle

L'Agenzia internazionale per l'energia annuncia la "bolla" del gas. Già nel 2015 l'Europa ne avrà a disposizione molto di più di quanto ne abbia bisogno.



Il Financial Times ha dato uno sguardo alla bozza del prossimo World Energy Outlook della Aie.
Secondo l'Agenzia internazionale per l'Energia, tra nuovi gasdotti e nuovi terminali Gnl in un futuro molto vicino sia l'Europa che gli Stati Uniti avranno abbondanza di gas naturale.



Addirittura eccesso.

Tradotto in termini economici questo eccesso si dovrebbe tradurre, sempre secondo il FT, in una bolla del gas con conseguente crollo del prezzo.
La bolla sarà addirittura più grossa del previsto se i paesi industrializzati riusciranno a mettere in atto i programmi di risparmio energetico e se convertiranno parte del parco di centrali elettriche dalle fonti fossili alle rinnovabili o al nucleare.

Alla fine della fiera ci troveremo con il "mondo occidentale" che ha a disposizione miliardi di metri cubi di gas a prezzo stracciato e con la Russia che rompe molto meno le scatole.

Con abbondanza di gas, infatti, la Russia diminuirebbe enormemente il suo potere di ricatto energetico sull'europa.

Scordiamoci, quindi, le rogne della "soap opera del gas" tra Russia e Ucraina.

Per arrivare a questo futuro mercato ultralibero e ultrabbondante dell'energia le strade saranno due: i gasdotti, da una parte, i rigassificatori, dall'altra.

I gasdotti principali di questo grande gioco saranno il South e il North Stream russo-tedesco-italiani made in Gazprom-Eni, il Galsi che porterà gas nordafricano in Sardegna e poi in Toscana e i ripotenziati Transmed e Greenstream, entrambi dal nord africa alla Sicilia.

Per quanto riguarda i rigassificatori, restando sempre in Italia, abbiamo già attivo quello di Panigaglia, entro l'anno dovrebbero finire i test tecnici per quello off-shore di Rovigo, arriverà anche quello di Gioia Tauro in Calabria e, prima o poi verranno imposti alle popolazioni locali quelli di Porto Empedocle e Melilli in Sicilia.

Dalla sola Sicilia, per capirci, di qui a 10-15 anni dovrebbero transitare circa 20 miliardi di metri cubi di gas in più all'anno dai soli rigassificatori. A questa cifra si aggiungeranno i metri cubi in più derivanti dal potenziamento dei due gasdotti internazionali.

Tanto di quel gas che in progetto c'è anche l'irrobustimento della rete interna di gasdotti siciliana e una stazione di ricompressione da 50 MW di assorbimento a due passi da Milazzo, in provincia di Messina, che servirà a pompare tutto questo gas verso nord. Si chiama Sealine Tirrenica e sbarcherà in provincia di Salerno dopo un lungo percorso sottomarino.

A questo punto bisogna chiedersi: ma che cavolo se ne deve fare l'Europa di tutto questo gas?

Gia oggi, leggendo i dati ufficiali, si scopre che l'unico rigassificatore in funzione lavora part time perchè non ha abbastanza gas da processare: il Gnl costa molto di più del gas via tubo, quindi se non è proprio essenziale...

Con tutti gli altri che vogliono costruire si vorrebbe far scoppiare la guerra dei prezzi tra gas via tubo e gas via nave per fare, appunto, crollare i prezzi.

Devo essere onesto? Ho seri dubbi che il futuro sarà come lo ipotizza l'Aie.

Anche perchè perchè i big del gas si sono già abbondantemente messi d'accordo.

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