Archimede, Rubbia e l’Italia

Il commissario dell’Enea, Giovanni Lelli, giura: in primavera la centrale siciliana ideata da Rubbia entrerà in funzione. Non è vero. Nel frattempo, pregi e difetti del solare termodinamico.
Archimede-Enel-solare-termodinamico
Oggi il commissario dell’Enea, Giovanni Lelli, ha visitato il famoso-famigerato impianto solare termodinamico Archimede a due passi dalla centrale Enel di Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa.


A suo dire tale impianto dovrebbe entrare in funzione a gennaio 2010, con grossi benefici ambientali per la centrale termoelettrica alla quale è collegato.

Ma cos’è, e come funziona, l’impianto Archimede?

Si tratta di un progetto di solare termodinamico a concentrazione collegato ad una centrale termoelettrica tradizionale, per la precisione a ciclo combinato gas-vapore.

In pratica parliamo di grossi specchi parabolici con al centro un tubo. Dentro il tubo scorre sale fuso, riscaldato dal sole fino alla temperatura di 550 gradi centigradi.

Un sacco di calore, utilissimo per produrre energia: il calore prodotto dal sole, infatti, dovrebbe essere utilizzato per produrre vapore. Questo vapore, poi, verrà inserito nel ciclo combinato della centrale siracusana.

In pratica, e in poche parole, più vapore viene prodotto con il sole e meno ne viene prodotto bruciando il gas. Meno carburante sprecato, più risparmio, meno emissioni in atmosfera.

Ottimo direi…

Per i dettagli vi invito a vedere questo video che spiega il funzionamento attuale della centrale di Priolo e quello futuro con l’aggiunta del solare termodinamico



Il problema è che l’Enea non la racconta tutta…

Partiamo dal progetto, prima di tutto.

Il solare termodinamico a concentrazione è un progetto molto buono. Non per niente Rubbia, premio nobel, lo ha già esportato con successo in Spagna e molti altri paesi nel mondo si stanno attrezzando per sperimentarlo in abbinamento alle proprie centrali termoelettriche.

Già, sta proprio qui il fatto importante: in abbinamento alle proprie centrali termoelettriche…

Se avete visto il video, avrete capito cheil progetto di Rubbia nasce come integrazione, e non sostituzione, della tecnologia tradizionale: per ottenere la stessa potenza di una centrale a combustibili fossili servirebbe un’estensione di specchi enorme.

Molto di più di quando non si pensi comunemente.

Ben venga, però, l’integrazione col termoelettrico. Almeno risparmiamo soldi e inquinamento.

Il progetto, però, non sarà affatto completato a primavera, come afferma l’Enea.

A primavera, se tutto va bene, sarà pronto il primo pezzettino dell’impianto: 5 Mw su 40 previsti!

Lo so perchè mi è stato chiaramente detto da chi quella centrale la dirige e lo intuisco, se mai ce ne fosse bisogno, dal comunicato stampa che descrive la visita di oggi in centrale:
L'entrata a regime consentira' di acquisire esperienza operativa nell'utilizzo di questo tipo di impianti
Esperienza operativa nell’utilizzo di questi impianti…

Mica dicono produzione effettiva di energia, questi l’impiantino lo accendono e lo spengono per vedere se funziona.

Ma non era più economico prenotare un volo per la Spagna?

3 commenti:

Marrai a Fura - sviluppo sostenibile e progettazone partecipata ha detto...

Molto interessante il tuo blog! :)
Grazie della segnalazione!
Saluti
Marraiafura.com

Unknown ha detto...

faccio il possibile, grazie per i complimenti...

Anonimo ha detto...

L'impianto del solare termico ( la cui ideazione non appartiene a Rubbia, essendo la tipologia di impianto già sviluppata precedentemente dalla Nasa ed in Spagna) è assolutamente inefficiente da un punto di vista energetico. L'unico cosa che produce l'effetto specchio per le allodole, settore nel quale ha invece un'alta efficienza. Peccato che quetsa efficienza non venga utilizzata per ottenere finanziamenti nazioanali o comunitari per lo sviluppo di nuove energie

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